Le versioni romanticizzate del passato recente dilagano in tv e al cinema, gli algoritmi puntano sulle emozioni del già ascoltato: questo lo sappiamo. Il sociologo Grafton Tanner va oltre e suggerisce una più consapevole visione del tempo
Sullo schermo. L’aurea durata delle pellicole di 90 minuti ormai è appannaggio solo di pochissimi, per il resto si va oltre le due ore. Con le piattaforme si è eclissata la figura dei produttori che sapevano spronare, ascoltare e... tagliare
Misurare il tempo. Quello scandito dall’orologio atomico non è esattamente allineato con la rotazione della Terra. Per correggere lo sfasamento (verificatosi per 27 volte dal 1972) è stato deciso di aggiungere il secondo «saltellante»