La «grande sostituzione».
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Sulla sostituzione etnica, Meloni deve sconfessare se stessa o solo il suo ministro?
Lollobrigida ha fatto il signore dopo le polemiche sulle sue dichiarazioni: poteva dire "e allora mia cognata?". Ma la domanda è se la formula famigerata suoni scandalosa sempre o solo quando è pronunciata da chi governa
«Sostituzione etnica»: il fantasma di una teoria infondata e proteiforme
Il caso. Storia di un’idea usata dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) diffusa nelle destre razziste e xenofobe. Resa popolare dallo scrittore Renaud Camus ha avuto una lunga gestazione. La teoria del complotto ha ispirato anche le stragi dei suprematisti negli ultimi anni.
La teoria della sostituzione
La «razza bianca» minacciata dall'invasione degli immigrati? Il primo a dirlo fu Hitler. Seguito dalla propaganda di Salvini e Meloni.
Cos’è la teoria della «Grande sostituzione», e perché è pericolosa
Il premier ungherese Viktor Orbán ha fatto riferimento a un supposto piano per “sostituire” i bianchi cristiani con gli immigrati. È un’idea professata anche da molti terroristi di estrema destra americani, ma arriva originariamente della Francia.
Suprematismo malapianta
L'attacco razzista a Buffalo
Trump e la teoria della Sostituzione
L’estremismo suprematista si prepara alle presidenziali del 2024
I suprematisti bianchi tifano per i talebani
In America c'è chi si esalta per la fuga americana e l'arrivo dei fanatici. Sembra un controsenso, ma tutto si tiene: la ritirata degli Stati Uniti per loro è la prova del fallimento del sistema liberale. Le preoccupazioni delle autorità
Tante cellule, nessun capo La strategia suprematista
Dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio, la galassia dell’estrema destra americana guarda al «manuale» dell’ideologo razzista Louis Beam, esponente del Ku Klux Klan che suggerisce una «resistenza» diffusa allo Stato
Il suprematista di casa nostra che sogna la strage
Andrea Cavalleri, il ventiduenne arrestato a Savona, è l’esponente di un’ultradestra sempre più aggressiva e violenta, ma anche sempre più normalizzata. E ammessa nello spazio pubblico, grazie a partiti che siedono in Parlamento.
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