Le tesi controcorrente dello storico De Jaeghere: immigrazione incontrollata, denatalità e corruzione causarono il crollo. Un monito per l’Occidente d’oggi
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Rivoluzionario per caso
Nel 1517 affisse le sue 95 tesi alla porta della chiesa del castello di Wittenberg
I demoni di Pietrogrado nell’inverno del giudizio
Cronaca di una rivoluzione/2. Rasputin è morto per una congiura. La Corte imperiale è sempre più isolata. Il popolo ha fame, risuonano “parole d’ordine socialiste”. È l’ultimo gennaio della città degli Zar sospesa tra un mondo che finisce e uno inconcepibile. È il mese dell’autocrazia morente e della marea proletaria montante
Pericle insegna Realpolitik
Pubblichiamo un contributo di Luciano Canfora sul mondo ellenico per «Il libro
dell’anno 2016» (Treccani), che raccoglie una cronologia degli eventi più significativi
Lo scolaro Benito sui libri di Storia
Una riflessione sul modo migliore di insegnare questa materia in un tema del Mussolini adolescente: per il quale però non divenne maestra di vita
Achille Lauro, fu vera crisi Italia-Usa sul nodo del terrorismo palestinese
La fuga del capo guerrigliero Abu Abbas provocò gravi tensioni con l’America
Rasputin Il monaco nero e l’Apocalisse della Santa Russia
Cronaca di una rivoluzione/1. Il 16 dicembre del 1916, avvelenato e trafitto dai proiettili, moriva a San Pietroburgo l’uomo che si vantava di tenere “l’Impero nelle mani” Da questo delitto, il primo atto che porterà a Lenin e alla Rivoluzione, incomincia il viaggio di Ezio Mauro che proseguirà per tutto il 1917
Il corpo politico di imperatrici e mistiche
Un itinerario di libri per conoscere meglio alcune figure di donne leggendarie, come Teodora o Angela da Foligno. E una cavalcata nella storia per rintracciare le origini del velo
Fratelli d’Italia divisi su tutto
Vittorio Emanuele II, Cavour, Mazzini e Garibaldi; le differenti concezioni sul ruolo del capo e delle masse negli artefici del Risorgimento
L’arte di adattarsi ai «barbari» fu l’arma segreta dei Bizantini
Mentre le legioni di Roma imponevano il loro modo di combattere, gli eserciti di Costantinopoli, che non fu mai militarista, cambiavano tattica a seconda del nemico