Crisi finanziaria, cambiamento climatico, collasso demografico, perdita di controllo sulle nuove tecnologie: si moltiplicano le grida d’allarme che prospettano un futuro disastroso. Profezie che potrebbero auto-avverarsi, ma non tengono conto di un fattore: l’imprevisto
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La difficoltà di immaginare il futuro e di tenere conto delle future generazioni
Non ci potrà essere un domani migliore se non sapremo imprimere il giusto verso alle tendenze in atto, rifuggendo dalla retrotopia, dal ritorno alle tribù e alla disuguaglianza, con coraggio utopico.
La neoplebe degli esclusi (e speriamo nei creativi)
Paolo Perulli critica gli effetti sociali della globalizzazione
Lo spirito liberale di Bauman
Critico verso la globalizzazione, attento alle persone, mai nemico del mercato
Alec Ross Questi furiosi anni Venti
L’esperto di politiche tecnologiche che lavorò con Obama e Hillary Clinton, docente a Bologna, pubblicherà un libro sul decennio in corso.«Arrabbiato», non «ruggente» come quello del XX secolo. In realtà allora culminò in una crisi gravissima.«Oggi come all’epoca — dice— s’è rotto l’equilibrio tra governi, aziende, cittadini. Bisogna riscrivere il patto sociale».
Scetticismo
Teologi, filosofi, scienziati hanno sfidato e sfidano gli scettici inseguendo certezze. L’incertezza ci turba. Ma la norma è il disordine, l’insensatezza: sosteneva Pirrone di Elide. Guardate oggi la pandemia
La città trincea del futuro
Saskia Sassen, città-fortezze in trincea
La mia “quarta via”, tra green revolution e giustizia sociale
La ricetta post-Covid del sociologo inglese Anthony Giddens, icona dei riformisti: “Solo unendo queste due diverse sfide nascerà un nuovo progressismo”
La sconfitta della sociologia La vittoria dei social
Lo studio basato sulle statistiche funziona quando i mutamenti hanno un ritmo piuttosto lento, ma perde efficacia dinanzi a svolte improvvise e radicali come quella in corso. D’un tratto hanno ripreso vigore gli Stati nazionali, che sembravano ormai impotenti, ed è entrato in crisi l’individualismo esasperato. Si riallacciano i legami trascurati, emerge un forte bisogno di comunicare, di vedersi. Così strumenti come Facebook e Twitter, tanto criticati anche a ragione, mostrano il loro lato buono come canali per rimanere in contatto nei giorni del forzato isolamento
Cooperare e poi cooperare Così vinciamo
Ha descritto come sono nate e si sono diffuse le epidemie, ha raccontato come le società possono scegliere di morire e come rinascono, ha esplorato guerre, comunità tradizionali e diseguaglianze. Ecco perché Jared Diamond di fronte al coronavirus si definisce un«ottimista cauto»: «Senza collaborare si annega, ma per fortuna stiamo collaborando»