Gli accordi con cui finì l’impero ottomano e nacquero Stati e regni segnarono sulla carta geografica confini fatti di linee rette
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Se l’odio si serve della fede
Soltanto una minoranza di musulmani aderisce al terrorismo, ma in nome della fede si stringono alleanze e patti operativi Le tendenze estremiste L'Islam del Bangladesh era un tempo moderato e basato sulla convivenza con l'induismo oggi trovano spazio tra gli sconquassi della globalizzazione
L’Is perde in Iraq e Siria va alla conquista dell’Asia ma i governi negano la sfida del terrore
Bangladesh, Pakistan, repubbliche ex Urss: la radicalizzazione avanza Istruzione e lavoro per fermarla
Ma essere minoranza è una grande chance per il cristianesimo
È solo nella centralità del mistero che la religione si deve rigenerare. Non per coltivare di nuovo ambizioni di primato
Il Dio dei millennials
Sempre più giovani (tre su dieci) si dichiarano non credenti. E tra chi continua a professare la fede cresce il disinteresse per la preghiera Il che non vuol dire la fine del sacro. Una serie di ricerche e di saggi indagano il fenomeno
La Jihad mutante del Califfo
L'indebolimento territoriale di Isis a causa delle sconfitte subite negli ultimi mesi in Libia, Siria ed Iraq porta i jihadisti a tornare a preferire l'arma degli attentati ovunque possibile.
La guerra al Califfato e la crisi dell’Europa
I problemi che hanno sul tavolo i governanti europei sono i seguenti: 1. La guerra all'Is. 2. Il rapporto con gli Stati Uniti d'America soprattutto dal prossimo novembre quando Obama sarà sostituito. 3. Il rapporto con Putin
Dio e i poveri, senza alibi
La prima strategia messa in atto dai potenti per ignorare le ragioni del povero è stata, e continua a essere, pensare e dire che è colpevole, attribuirgli la colpa della sua povertà.
Brexit: timori finanziari fondati o alibi per interventi eccezionali?
Sono in atto profondi rivolgimenti nei settori finanziari e bancari per cui ogni evento, anche di portata minore, rischia di produrre conseguenze destabilizzanti.
Questi leader europei se la meritano la Brexit
Al referendum c'è stata la vittoria del «voto di classe», sostiene la sociologa Saskia Sassen, docente alla Columbia University di New York. Perché dietro c'è «un profondo senso di rabbia e di ingiustizia», e il livore contro i vertici politici del Continente