La presidente del consiglio è un’ispirazione per quei partiti europei che di recente hanno cambiato strategia: invece di uscire dall’Unione ne vogliono prendere il controllo
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Quello che Meloni non vuole sentirsi dire
La Rai ha cancellato un intervento sul fascismo di Antonio Scurati. Ufficialmente perché costava troppo. Ma in realtà perché il contenuto era sgradito alla destra
Le mani della destra sull’Italia
Il governo guidato da Giorgia Meloni vuole stravolgere la costituzione, ostacolare il diritto all’aborto, controllare la tv pubblica e negare l’accoglienza ai migranti. E in Europa è un modello per i partiti più reazionari
Le buone intenzioni del presidente Biden alla prova della realtà
La questione palestinese. La politica del doppio binario tra parole e fatti di Biden
Dio non è morto La religione colonizza la politica e la moda
Un volume curato da Carlo Nardella testimonia il ricorso costante all’immaginario della fede. La Bibbia di Trump, il rosario di Salvini, i riferimenti pubblicitari. E l’icona della pandemia: Papa Francesco nel vuoto di piazza San Pietro
Ruanda Trent’anni fa il genocidio Ora il soft power
Nel 1994 nel Paese africano gli estremisti hutu uccisero 800 mila persone. La strage, a cui l’Onu non seppe opporsi, affondava le radici nell’eredità coloniale. Oggi Paul Kagame, leader dei Tutsi, al potere da 24 anni, gode del prestigio che gli deriva dai buoni risultati economici ed immagine. Ma restano le ombre
Se l’economia non risente delle tensioni della guerra
Disaccoppiamento fra politica ed economia
È in arrivo il primo triliardario
Perché aumenta la diseguaglianza, sia nei Paesi più avanzati sia a livello globale
Fine vita. Ritardi, moniti e attese
Se il Parlamento resta in silenzio e al legislatore referendario non viene data la parola, si cercano altre strade, come la via della legislazione regionale e quella giudiziaria. Ma entrambe sono parziali.
Guerra in Ucraina. Perché fallì il negoziato nel 2022
La trattativa tra Mosca e Kiev più vicina a un accordo di quanto sembrasse allora: saltò per un insieme di fattori. Il piano prevedeva neutralità e garanzie dell’Occidente, dicono adesso due analisti, Samuel Charap e Sergey Radchenko su “Foreign Affairs”