I quattro maggiori Stati dell’Unione (Germania, Francia, Italia e Spagna), condividendo gli obiettivi fondamentali di politica estera, debbono preparare uno schema di accordo che troverà immediatamente l’adesione di altre nazioni, superando facilmente la soglia di nove, numero necessario per dare vita a una cooperazione rafforzata.
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Il dolore altrui, i nostri dilemmi
Quanto saremmo disposti a pagare, in termini di sacrifici, per difendere le libertà e i diritti di altri che mai come in questo momento, scopriamo essere fragili come i nostri?
La buona accoglienza
Tre consigli oltre lo spontaneismo
Non ci serve una guerra di idee
La destra e la sinistra né né
Il piccolo fascismo di Putin.Il grande populismo di Zelensky
La bolla ideologica prodotta dalla guerra. La nuova dottrina si chiama mielitarismo
Ucraina, una «grande» Nato e un piccola Europa
Nel piano di pace in 15 punti anticipato dal Financial Times a garantire la neutralità dell’Ucraina dovrebbero essere Usa, Gran Bretagna e Turchia, tre paesi Nato ma non dell’Ue. E’ il punto critico della vicenda. La Nato avanza e l’Europa arretra.
L’altro e vero nome dei figli
Uno dei messaggi più forti e costanti del libro di Osea riguarda l’illusione che la salvezza si trovi nel passato.
Europa, una grande forza senza peso. E’ il momento della cooperazione
Germania, Francia, Spagna e Italia sono maturi per una cooperazione rafforzata; gli altri seguiranno. È il momento di preparare il terreno.
La nuova guerra fredda?
È già iniziata e fa davvero paura
Effetto Russia: il rischio di una rinascita nazionalista nell’Unione europea
La politica dell’audience è miope, imprigiona nella logica del qui ed ora. Suggerisce scelte subitanee, con metodi problematici anche quando gli obiettivi sono giusti. Due casi esemplari: la difesa europea e l’ammissione dell’Ucraina nell’Unione europea.