A due settimane dalla rinuncia di Joe Biden, la candidatura di Kamala Harris per le elezioni presidenziali di novembre è sostanzialmente sicura, ancor prima della Convenzione del Partito Democratico.
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La profezia vive solo nell’oggi
Comunità e movimenti, tra le parole dei fondatori e la voce dei nuovi profeti.
Adesso ascoltate le Cassandre
Dovremmo essere grati alle istituzioni europee che, sfidando l’impopolarità, si fanno carico di ciò che molti esecutivi non hanno la competenza o la forza di fare: trainarci verso una transizione ecologica
L’informazione è un diritto universale
Il cronista e gli abitanti che hanno filmato l’aggressione hanno esercitato la loro libertà. È evidente l’interesse pubblico quando un gruppo di militanti canta cori fascisti per strada
La democrazia è partecipare, non parteggiare
Un metodo, quello del dialogo e del discernimento, si contrappone a quel parteggiare dove per esigenze di audience ci si chiede solo di schierarci, di esporre bandierine, di sfogare i nostri umori per attirare più attenzione.
Entra in scena Kamala Harris
La decisione del presidente Joe Biden di farsi da parte e di appoggiare la sua vice ha ridato entusiasmo al Partito democratico e ha messo in difficoltà i repubblicani
Il guasto che ha sfatato i miti del capitalismo
Il blocco del 19 luglio si poteva evitare semplicemente investendo un po’ di più sul software. Eppure l’azienda CrowdStrike ha preferito risparmiare per fare più profitti
Dal 93,84% al non voto Una parabola italiana
Nelle elezioni del 7 giugno 1953 l’ affluenza superò perfino quella del1946 per il referendum e raggiunse una percentuale record, quasi doppia rispetto alle recenti europee. Da allora il calo, pur costante, è stato contenuto fino agli anni Ottanta. Poi il tracollo. Alle politiche siamo precipitati dal 72,9 per cento del 2018 al 63,9 del 2022: in soli 4 anni abbiamo perso 9 punti, quando invece per scendere di10 avevamo impiegato 33 anni, tra il1963 (92,9 per cento) e il1996 (82,9 per cento). Una tendenza sottovalutata dai partiti che mette a rischio le basi della democrazia
Parigi e Londra nemici per la pelle
Il voto contemporaneo per il rinnovo dei Parlamenti di Francia (sciolto da Macron dopo il crollo alle Europee) e Regno Unito (in anticipo per la crisi politica che travolge Sunak) consente una riflessione sui destini dei Paesi affacciati sulla Manica. Quasi sempre opposti
A cosa porta la polarizzazione degli schieramenti
Quanto avvenuto nelle ultime settimane documenta come Francia e Stati Uniti siano oggi Paesi spaccati in due. Politicamente e culturalmente. Ma le sfide di oggi chiedono risposte condivise