Lo studio basato sulle statistiche funziona quando i mutamenti hanno un ritmo piuttosto lento, ma perde efficacia dinanzi a svolte improvvise e radicali come quella in corso. D’un tratto hanno ripreso vigore gli Stati nazionali, che sembravano ormai impotenti, ed è entrato in crisi l’individualismo esasperato. Si riallacciano i legami trascurati, emerge un forte bisogno di comunicare, di vedersi. Così strumenti come Facebook e Twitter, tanto criticati anche a ragione, mostrano il loro lato buono come canali per rimanere in contatto nei giorni del forzato isolamento
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Collegare il cervello prima di postare
Una domanda che molti si pongono è come sia possibile che persone acculturate cedano non solo alla credulità, ma diventino soggetti proattivi nella trasmissione di notizie che, forse, in altre circostanze li avrebbero visti scettici o perlomeno indifferenti
L’odio al tempo dei social: poco orgoglio e troppo pregiudizio
Si è accesa in questi giorni una polemica sui possibili rimedi all'esplosione di odio ed aggressività che si sperimenta, da tempo ormai, sulle piattaforme sociali. L'hate speech sta diventando la cifra che caratterizza molte, troppe, delle nostre interazioni virtuali
Questo web rende tristi. Va cambiato
«Le piattaforme come Google e Facebook sono progettate per incanalare gli utenti dentro percorsi obbligati che generano disagio», denuncia l’esperto olandese Geert Lovink, che sarà ospite al Festival della Tecnologia di Torino
Ma la vita non si misura col “mi piace”
Compie dieci anni il pulsante di Facebook che ci invita a scegliere ciò che preferiamo: e proprio per questo, spesso, somiglia a quello che volevamo vedere già. Per i social, e per noi utenti, una rivoluzione: da Twitter a Instagram. Ma perché il suo inventore si è dissociato? E com’è che abbiamo finito per misurare la nostra vita, dalle amicizie alla politica, a colpi di like? Una risposta c’è. Che piaccia, è proprio il caso di dirlo, o no
Paradossi dell’odio social: fissato con le regole, ignora le buone maniere
Angela Nagle è entrata nel dibattito sulla violenza in rete, identificandone l’origine— anche— in una questione di «stile»
La battaglia dei giganti Così Google corre ancora mentre il social rallenta
l motore di ricerca diversifica, il sito dei like no
Le «bolle» della comunicazione sui Social
Scrivere una pagina diversa di questa storia
Così Facebook sposta 1,5 miliardi di utenti dalla Ue
Una migrazione biblica (ma virtuale) sta avvenendo sul web: Facebook sposta un miliardo e mezzo di utenti dalla legislazione Ue a quella Usa. Perché la prima è diventata più rigorosa e restrittiva. In barba alle promesse fatte da Zuckerberg.
Se il nostro profilo non è nostro
È tempo di avere proprietà e portabilità dei dati forniti a singole piattaforme