Il rischio

L’americano Donald Trump insegue il suo secondo mandato (nonostante l’età e, soprattutto, i processi) al voto del 5 novembre; il russo Vladimir Putin si appresta a confermarsi (le elezioni presidenziali si svolgeranno il 17 marzo, e sappiamo che fine fanno gli oppositori) per il quinto mandato; il cinese Xi Jinping è saldamente in sella per il suo terzo mandato. Le democrazie soffrono, mentre il pianeta sembra sempre più in affanno

I tre poli del nuovo mondo (e l’Europa non c’è)

Il futuro del pianeta appartiene agli Stati Uniti (dove a novembre si vota per le presidenziali), alla Cina e all’India (dove in primavera si vota per il Parlamento). È la tesi del libro che prepara Paul Kennedy, storico di Yale, noto per il bestseller del 1988 «Ascesa e declino delle grandi potenze». Nell’Ue (qui si vota a giugno per il nuovo Parlamento) lo studioso non vede una consapevolezza adeguata della situazione geopolitica, che esige uno sforzo per la difesa comune, mentre Mosca ha sbagliato in Ucraina. Intanto Erdogan smentisce la tradizionale tolleranza ottomana e l’Ungheria rimane un caso a Bruxelles