“Autofiction” non è una parola neutra nel dibattito letterario di questi ultimi anni: né autobiografia, nemmeno memoir, tantomeno romanzo, piuttosto falsa autobiografia.
La democrazia che conosciamo è il prodotto complesso del pensiero europeo, poi anglo-americano, combinato con le pratiche necessarie a riconoscere e mantenere il pluralismo dei dissidenti religiosi, aggiungendovi le riflessioni dei liberali sui diritti, sulla separazione delle istituzioni e sull’autonomia del potere politico da quello religioso.