Guerra Russia-Ucraina. L’alto numero di morti comincia a diventare l’argomento convincente per la pace
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Era di fragilità. E di consulenti
Contreconomia /1.
La letteratura è un correttivo della politica identitaria
La letteratura è fatta di storie, ma non tutte le storie sono letteratura. La letteratura non è un’aiutante della politica, è un suo correttivo.
Si può provare piacere anche leggendo libri sgradevoli
Ognuno di noi cerca qualcosa di diverso nella lettura C’è chi vuole scrittura e poesia delle relazioni umane e chi vuole invece scrittura ma anche stizza, fastidio, disappunto Il grande problema della letteratura del nostro tempo è che il piacere del disaccordo e la libertà di simpatizzare per gli stronzi sono soffocati dalla necessità di produrre contenuti edificanti e non censurabili Ma i buoni sentimenti e le speranze che ci dovrebbero far crescere vengono subito accantonati Solo i disgraziati sono indimenticabili
La morte. Quella fine che ci rende così umani
L’esperienza della fine comincia sin dall’inizio
Abbiamo creato le guerre dimenticate per nascondere la nostra indifferenza
Conflitti infiniti
Guerra in Ucraina, solo la cultura può fermare l’odio
Troppa luce acceca.
La libertà autentica è fatta di relazioni tra le persone, non di algoritmi
L’implosione dei desideri genera disagio, occorre ricostruire il legame sociale
Il coraggio di guardare nel buio
Eravamo in piedi, in silenzio, nel cortile della Questura di Milano in via Fatebenefratelli, con una trentina di studenti dell’ultimo anno delle superiori, punto d’arrivo di una camminata nel centro di Milano. Dai luoghi dell’autunno caldo del ‘69 a piazza Fontana, a piazza del Duomo, dove 300mila persone si stiparono per i funerali delle vittime, mentre i depistaggi prendevano la rincorsa.
Sono Einstein (oppure Hitler) È il metaverso
Opportunità e angosce di uno sviluppo tecnologico che può cambiare la nostra stessa natura umana