Questioni di metodo. Arnaldo Momigliano, di cui Salvatore Settis offre un ritratto nel suo nuovo libro, sosteneva che la storia va «salvata dagli scettici» e messa alla prova rispetto alle congiunture del presente
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Gran tour nella Russia dei soviet
Finora inedito, il reportage di Israel Joshua Singer nell'Urss del 1926 è un ritratto in chiaroscuro del grande Paese. E rivela l'interesse di molti intellettuali ebrei dell'epoca per l'esperienza post rivoluzionaria
Marguerite non ancora Duras
Tradotto per la prima volta in italiano «Gli impudenti», il romanzo con cui la scrittrice esordì nel 1943: un’opera acerba che tuttavia anticipa temi e suggestioni della maturità
Lutero e l’Islam, pregiudizi e dialogo
Questione turca. Il protestante scrisse contro l’incubo musulmano in Europa, ma nel libro di Paolo Ricca si va oltre: con l’autocritica dei cristiani, le diffidenze frutto di contingenze, lo scontro tra civiltà e, forse, un cambio di prospettiva
La nuotatrice annega nella vasca da bagno
Chiara Valerio si cimenta con il mistero di una morte apparentemente inspiegabile, con toni anche da feuilleton. Sullo sfondo un legame non convenzionale e le dinamiche di un paese, Scauri, che è poi quello dov’è nata l’autrice
Una «Colonna» nuova di zecca
Alessandro Manzoni. La rimozione dell’opera cominciò da subito, ma nel secolo scorso scrittori, registi di teatro e cineasti ripresero l’«opericciola». Ora l’edizione, inappuntabile, di Adriano Prosperi
Joyce Carol Oates La perdita dell’innocenza si consuma in un istante
Coppie di amici e di coniugi, genitori e figli: ciascuno, a un certo punto, sceglie il male
Immaginario e Pornografia (a parole)
Sociologia ed eros/1. Il consumo è cambiato, resta l’alone di imbarazzo. Polly Barton ne parla con gli amici e prova a squarciarlo: il risultato è discutibile
Dalla parte di Antigone
Eva Cantarella indaga controcorrente la protagonista della tragedia di Sofocle che rimane l'eroina del pensiero critico
«Malgrado tutto, sarò sempre il tuo Giovanni»
Carteggi celebri. Il colloquio epistolare fra Benedetto Croce e Giovanni Gentile fu intenso. Nelle ultime lettere si fece drammatico: il dissenso non riguardava più la filosofia ma toccava la politica e il destino dell’Italia