Percival Everett non teme, da afroamericano ma soprattutto da grande autore, di tornare al capolavoro di Mark Twain, concentrandosi sullo schiavo Jim: si serve del suo sguardo e della sua intelligenza per smontare i codici del razzismo
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Il post del post-esotismo
Antoine Volodine, enigmatico e visionario, inventò il fenomeno per sottrarsi all’ etichetta della fantascienza. Ora che arriva un romanzo dell’86, annuncia che il movimento (apocalittico e disintegrato) sta per finire. E dopo? «Questo è tutto, gente!»
L’evoluzione? È una biblioteca
Telmo Pievani ci immerge in uno dei più affascinanti campi della scienza attraverso il lavoro della Nobel Frances H. Arnold. Con l'aiuto di Borges e Calvino
I tormenti di un passato che non passa
Guerre e traumi. Paolo Mieli riflette sui due conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, andando alle radici di rivoluzioni e scontri ideologici del XX secolo
Ridere in un mondo nemico
Il comico preso sul serio. Il nuovo libro di Alessandro Gori conferma la sua qualità e profondità. Ma non si tratta solo di quello. È una spia del perché in Italia questo tipo di letteratura non venga apprezzata
On the road in ricerca del padre
Nel suo primo romanzo Elena Fisher tratteggia il ritratto dell'adolescente Billy e della sua famiglia disfunzionale
Umorismo catastrofico
È quello di Antonio Volodine. Il suo “Liturgia del disprezzo”, che viene pubblicato soltanto adesso in Italia, utilizza il grottesco come atto d'accusa contro i totalitarismi
La solitudine delle donne
Riappare in libreria anche in Italia la raccolta di racconti “Tanta gente, Mariana” pubblicata nel 1959 dalla scrittrice portoghese Maria Judite de Carvalho
I fotoromanzi fanno un romanzo
Anni Settanta: la Liberata di Domenico Dara ha una madre che la cresce «secondo i princìpi dell’inadeguatezza e dell’indifferenza»; il padre possiede un’officina e colleziona insetti. E lei? Sta in un mondo un po’suo, un po’ no. Poi...
Il prevosto cattivo fa cose terribili o forse se le sogna
Autore orgogliosamente «di genere» e prolifico, all’incrocio fra thriller, noir e «new weird», Brian Evenson allestisce una trama dove nessuno, ma proprio nessuno, suscita simpatia. L’obiettivo è togliere ogni punto di riferimento al lettore