Domenico Dara, con un continuo trapasso fra lingua e dialetto, immagina un villaggio calabrese in cui gli abitanti vanno «spargendo come untori il morbo della lettura» che penetra «nel sangue e nel corpo»
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L’ulcera del Ventennio
Con “L’uomo della provvidenza” Antonio Scurati racconta la nascita del culto della personalità di Mussolini
Anche i senza Stato hanno una patria
Zomia nelle lingue tibeto-birmane significa «genti di montagna»: James Scott usa la parola per indicare una vasta area nel Sudest asiatico dove risiedono popolazioni che per secoli hanno resistito alla domesticazione e all’idea di Stato. Così, per il politologo e antropologo americano, Zomia si fa metafora
Ken Follett La sera del Medioevo diventerà mattina
Conosceremo Edgar, giovane, geniale maestro d’ascia che vive con genitori e fratelli in una piccola città di un’Inghilterra rozza e violenta, e conosceremo Ragna, contessa normanna colta, appassionata e impulsiva: li separa la Manica, ma li uniranno la minaccia vichinga e le alleanze per tentare di disinnescarla. Conosceremo anche Wynstan, vescovo corrotto, capace di ogni nefandezza: punta all’arcivescovado di Canterbury e frequenta i bordelli, stupra, ricatta. Lo farà anche con Ragna
Brillanti, eccentrici, geniali scienziati (e scienziate)
L’alfabeto della scienza
Guida laica alle infinite possibilità di famiglia
Allargare l’orizzonte
I Luoghi Santi del Poverello
La presenza dell’ordine in Terrasanta
Avventure del termine che ha fatto la storia
Il Logos nella filosofia antica
Trattato matematico politico
Democrazia dei numeri. Il saggio di Chiara Valerio sulla relazione tra la più rigorosa delle discipline e la più opinabile. Con qualche sorpresa
I fantasmi esistono ma sono un po’scomodi
Jean-Paul Dubois ha vinto il Goncourt con un romanzo scritto in un mese. Il protagonista è un uomo buono, il portiere (reale, abita a Montréal) di un condominio: «Non è mai stata così profonda la frattura tra chi si preoccupa degli altri e chi no». Poi ci sono gli spettri: «Una questione imbarazzante. Io vivo con loro, li vedo, anche se non fisicamente. È rasserenante e doloroso»