L'evoluzione del costume, la politica e la pandemia vissuta in prima persona
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Se anche le usignole cantano
Con un approccio cognitivo-comportamentale Jennifer Ackerman affronta le modalità di comunicazione, gioco e corteggiamento
Stagioni diverse ma lo stesso paesaggio
Philippe Jaccottet L’autore svizzero di lingua francese è stato fedele a una vocazione che l’ha accompagnato lungo tutta la sua opera,manifestandosi in versi e in prosa. Lo dimostrano due testi nati a mezzo secolo di distanza l’uno dall’altro
Dico addio a Miss Peregrine. A voi lettori no
Ransom Riggs è arrivato als esto e ultimo volume della saga fantastica sui «ragazzi speciali»: altri misteri, altre avventure, una sfida finale.
Le trame del prefetto Ponzio Pilato
Le rivisitazioni letterarie del Novecento: da Claudel all’esegeta Theissen, fino a Bulgakov. E lo sguardo della moglie Claudia Procula
Basta stereotipi su Sparta e Atene!
L'indagine sul sistema giuridico, le classi sociali, la famiglia, l'educazione e i ruoli sessuali dimostra che le due città erano ben più simili di quanto la storiografia non ci abbia portato a credere
“Nessuna banalità il nazismo era un’azienda”
Nel suo nuovo saggio lo storico francese Johann Chapoutot descrive il Terzo Reich come un’organizzazione che rispondeva a regole precise di management. Il regime portò all’estremo concetti come abilità di raggiungere gli obiettivi e simili. Era una gestione in lotta con il tempo
Viaggio psichedelico in Amazzonia
Sebastiano Mauri racconta una presa di coscienza attraverso uno sciamano
Se non sai più chi sei chiedi a Bruegel
Alessandro Zaccuri affida a due personaggi bloccati a Bruxelles nel giorno degli attentati del 2016 e a una terza figura una riflessione sul potere delle immagini e della letteratura. Che è poi un’indagine sulla vita stessa
Evelyn Waugh Un vittoriano in esilio nel ’900
Scrittore capace per primo di denunciare l’ambiguità sessuale del nome, appartiene alla nidiata di liberi, stravaganti gentiluomini — Borges, Nabokov, Queneau... — nati a cavallo di due epoche. Ora che arriva in Italia la prima parte della sua autobiografia (mai completata), c’è l’occasione per spendersi un po’ per una figura da qualche tempo trascurata dalle nostre parti. Viviamo una stagione in cui la falange di autori ansiosi di spremersi i foruncoli in pubblico non smette di crescere. Ecco, Waugh appartiene a un’altra famiglia. Il XIX secolo inglese, così generoso di geni, non annovera molti prosatori alla sua altezza. E poi c’è la satira, nella tradizione di Aristofane, Molière, Swift...