Per Freud la religione è il delirio dell’umanità che vorrebbe un padre capace di proteggere la vita. Per Fromm è una fuga dall’angoscia della libertà. Ma avere fede non vuol dire semplicemente affidare se stessi all’onnipotenza dell’Altro. È anche il segno di chi non rinuncia alla sconfitta e alla caduta
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“Tra eros e potere le nostre vite in rosso”
Intervista a Michel Pastoureau, che studia la civiltà attraverso le sue variazioni cromatiche “Da simbolo del potere imperiale ai red carpet, ecco la storia del più evocativo dei colori”
Come è difficile dire “grazie” (anche in amore)
È diventato sempre più complicato ringraziare, mentre è più facile invidiare, dimenticare cosa si è ricevuto da genitori o maestri. Per Melanie Klein l’origine dell’invidia è nel rapporto possessivo del bambino col seno materno. Crescere è liberarsi dal sentimento di dipendenza, accedere alla gratitudine
Andare o restare il dilemma antico del fine vita
Possiamo scegliere quando morire? Sant’Agostino, in linea col pensiero cristiano, considerava l’esistenza un dono. Ed è vero che, anche al di là della religione, noi non ci apparteniamo fino in fondo. Per questo preferire un addio dignitoso all’accanimento non è superbia ma accettazione dei nostri limiti
“Post-verità”, la parola dell’era Trump
Mai un politico aveva cancellato a tal punto la frontiera tra vero e falso, tra realtà e finzione.
L’economia della paura
L’impatto economico del terrorismo segue modelli codificabili e pertanto consente di programmare le necessarie risposte pubbliche.Il peso della corruzione. L’importanza della contronarrazione. Ma la psiche individuale resta una variabile indipendente.
“I figli ora capiscono di aver bisogno di un testimone”
Non si può crescere senza la guida di una Legge che mostri che la vita ha un senso. Questo non ha a che fare con la paternità biologica ma con l’etica
Per sentirci liberi sogniamo una vita animale
Diversi psicotici, in un delirio di trasformazioni, immaginano di diventare un gatto o una belva feroce È una forma di riscatto da prescrizioni mortificanti, realizzata aspirando a un’esistenza priva dei sensi di colpa, di inadeguatezza e di vergogna visti come specifici della dimensione patetica di un essere umano
Se la morte non è un abisso da vincere
Freud non pensava al corrompersi delle cose come a un male da sconfiggere Per lui è proprio la caducità a generare bellezza Il trascorrere del tempo, il suo divenire inesorabile ci fa apprezzare i dettagli più insignificanti e arricchisce il senso della nostra esistenza
La menzogna cambia il cervello
Una (prima) bugia tira l’altra Vale anche per infedeltà, disonestà e doping: si inizia con piccole azioni, poi scatta l’assuefazione