“Ci si aggrappa ormai sempre di più alla sovranità degli Stati-nazione quando sarebbero necessarie politiche concertate per contrastare le crescenti diseguaglianze sociali ed economiche A Bruxelles, invece, è rissa continua”
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Il diagramma di flusso della libertà
Il volume collettivo «Gli algoritmi del capitale» affronta il nodo del rapporto degli esseri umani con le macchine all’interno della produzione di ricchezza e della comunicazione on-line. Una discussione a più voci a partire dal «manifesto per una politica accelerazionista»
“La forza pubblica del «familismo morale»”
In questa doppia anima fatta di affettività e partecipazione al discorso e alla sfera pubblica sta la modernità della mobilitazione dei familiari.
Le mille facce della terza via
L’espressione che con Tony Blair indicava il compromesso fra socialdemocraziaa e istanze liberali non è attuale. Ogni Paese ha la sua versine, come Massimo D’Alema sa bene
Il macigno del debito italiano e il buco nero della Grecia
I debiti sovrani e il futuro dell’Europa
Da Airbnb a Blablacar, il 2015 sarà l’anno della sharing economy in Italia
Auto, appartamenti, bici, l'economia della condivisione sta esplodendo anche da noi. Se ne discute il 1 dicembre a Roma nell'incontro Sharitaly organizzato a Montecitorio. Bologna e Milano capitali italiane del fenomeno. Fondamentale il ruolo delle amministrazioni pubbliche. E con l'Expo del prossimo anno le possibilità dovrebbero moltiplicarsi
Jobs act: un caso di plagio
Consulenze improprie
Blair «L’Europa ha bisogno di una sinistra nuova»
Politiche per la crescita e il lavoro, immigrazione, burocrazia
Tav e grandi opere: non è solo un problema di costi
Le grandi opere non solo costano tanto, ma sono spesso inutili. Per giustificarle ci si affida a previsioni di aumento del traffico poco realistiche. Sono necessarie analisi costi-benefici terze, indipendenti e interamente riproducibili.
Gli europei stanno perdendo la pazienza con Israele
Anche se ufficialmente l’Ue non riconosce lo stato palestinese, molti paesi membri lo hanno fatto di recente, un segno che gli europei sono meno indulgenti nei confronti del governo di Israele e che la simpatia internazionale per la sua causa è in calo, afferma il politologo José Ignacio Torreblanca.