Si conclude qui la ricognizione di Alessandro Piperno sulle ragioni per cui ci si imbarca nella creazione narrativa: quale demone induce a tanta disperazione? L’ ambizione, naturalmente; l’odio, ovvio, motore sempre molto lubrificato; il senso di responsabilità (etica, politica, pedagogica...); e il godimento. Il guaio è che una concezione edonistica genera in chi la persegue sofferenze indicibili: a quest’ ultimo romanziere toccano entrambe le parti in commedia (fustigatore e fustigato)