Claudio Rabaglino offre un’accurata biografia del protagonista del Pci, polemista e dissenziente rispetto al partito ma sempre convinto dell’importanza di salvaguardarne l’unità
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Evelyn Waugh Il privilegio di essere snob
«Detestava la plastica, Picasso, i bagni di sole e il jazz: insomma tutto ciò che era successo nel corso della sua vita. La fiammella di carità che gli veniva dalla religione era appena sufficiente per attenuare il suo disgusto trasformandolo in noia». Non è un autoritratto, ma è la cosa più sinceramente autobiografica scritta da questo inglese schifiltoso (19031966) che si convertì al cattolicesimo più per amore della liturgia che della rivelazione. Una nuova edizione di «Ritorno a Brideshead» consente di rileggere la sua avventura letteraria
Marlon, ti amavo anche così
Predatore, dissipatore di talento e di bellezza. Eppure vivo inarrivabile per sempre. Il ricordo speciale di una star che non ha lasciato eredi
Danilo dolci, la forza non è violenza
È stato un ostinato cercatore di strade nuove e dal basso, per la politica e per la pedagogia più sociale
Velia Titta. Non solo Giacomo Matteotti disse no al Duce
Poetessa indomita pubblica il suo unico romanzo L’ idolatra con lo pseudonimo di Andrea Rota. Colta, fervente cattolica, lascia un epistolario con il marito e una raccolta di liriche. Nel centenario della morte del deputato socialista è giusto ricordare anche lei
Lucentini senza Fruttero
Il ricordo di Franco Lucentini è legato soprattutto ai libri di successo che ha scritto in coppia con Carlo Fruttero. Ma guardando oltre ai bestseller, si scopre un’opera personalissima, popolata di personaggi sbandati e con la profondità della grande letteratura. Ignorata dalla critica, merita oggi di essere riscoperta.
Con l’Italia un amore a metà
Pontecorvo e Bertolucci, Magnani e Loren, liti e gelati: la star nel nostro cinema
Marlon Brando Il divo che incarnò l’America
Cent’anni dalla nascita, venti dalla morte dell’attore che ha saputo interpretare — non solo a teatro e al cinema, ma con la vita — i grandi conflitti del suo Paese. Capace di affrontare qualsiasi ruolo a patto di essere diretto da un professionista alla sua altezza, dato per spacciato e risorto più volte durante la carriera (grazie anche ai personaggi negativi, da don Vito Corleone del al colonnello Kurtz di fu la seconda o terza scelta (e la fortuna) di molti cineasti. Qui un regista ne illustra il mito. Spiegando perché fu davvero «larger than life»
La prosa dei poeti Dylan Thomas sa che la terra è carne
L’autore gallese considerava le storie brevi parte dello stesso universo dei versi. E tutte insieme sono quasi un romanzo
Marlon Brando, mostro a due teste
Brando risponde all’esigenza dell’essere umano di essere amato al di sopra di ogni altra cosa, arrivando ad accettare che questo amore, questo affetto spudorato possa navigare serenamente tra i confini della menzogna e quelli della verità.