I palestinesi di Gaza, ma anche somali, sudanesi, siriani, saharawi, afghani, haitiani, l’elenco è lungo. Vivono in attesa dei camion dell’Onu, non «producono», aspettano: fino all’esplosione della violenza
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Mai più?
Nel lontano 1945 dall’orrore dell’Europa coperta di macerie e di cimiteri, dal mondo sgomento per i massacri di milioni e milioni di persone inermi si levò un grido corale potentissimo, “mai più”. Mai più lager, mai più sterminio. Mai più guerre.
La diplomazia globale del Papa, dall’emergenza ecologica alla guerra
L’impegno di Bergoglio sulle crisi di oggi. Tramonta definitivamente l’idea dell’istituzione-papato come ierocrazia arroccata entro una sovranità regionale
La destra che dice no alla guerra
Per tentare di essere «i primi della classe in Europa e in Occidente», il Governo Meloni «si sta rivelando il più atlantista della storia della Repubblica, facendoci rimpiangere Moro e Craxi. La Nato dovrebbe essere difensiva, non può essere il poliziotto del mondo»
Il dialogo tra gli imperi per garantire la pace
Il ruolo cinese
«Parlare di pace imbarazza». Ma il piano del papa va avanti
La mediazione vaticana e la retorica della “vittoria”. Nel viaggio di Bergoglio a Budapest evidenti indizi della missione in corso. Anche se Mosca e Kiev negano. Il direttore di Civiltà Cattolica Antonio Spadaro al manifesto: «L’idea che mi sono fatto accompagnando il pontefice in Ungheria è che la Santa sede sta compiendo questo tentativo. Se poi riesca o no, è tutto da vedere»
Il pacifismo arcaico: ancorato al passato, il movimento non si è evoluto
Servono nuove ricette e metodi più aggressivi
Russia-Ucraina. La guerra infinita non conviene a nessuno
Si discute tra chi pensa che la pace si prepara con la guerra e chi invece la vede più sicura con il negoziato.
La Cina può favorire la pace in Ucraina?
Pechino è solo in apparenza neutrale. Considera la Russia un alleato strategico e non permetterà una sua sconfitta militare
La sinistra è incapace di immaginare la pace
La questione ineluttabile della sinistra è come continuare a sostenere, anche militarmente, la resistenza senza che ciò determini la riproduzione all’infinito della spirale bellica e come farsi protagonisti, insieme alla sinistra europea, di un percorso di tregua, negoziato, mediazione che produca colloqui bilaterali e multilaterali e conferenze internazionali e, finalmente, dia una chance alla pace