Almeno fino alla metà del Novecento, nelle campagne del Sud Italia, terra di profonde contraddizioni, permangono antiche disuguaglianze nella distribuzione della proprietà fondiaria e forme semi-feudali di sfruttamento del lavoro. Contro questa realtà, e nonostante la tradizionale rappresentazione del contadino meridionale come fondamentalmente individualista, a più riprese le pratiche cooperative si trovano ad occupare un ruolo centrale nei tentativi di trasformazione e di riforma di strutture – sociali ed economiche – dominate dal latifondo