Le diagnosi di disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività sono in aumento tra le persone di tutte le età. Ma forse il problema non è solo di chi ne soffre: è la società di oggi che è progettata per distrarci
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L’ archeologo del cervello
Ha studiato lo sviluppo della mente con un approccio interdisciplinare, ha immaginato la suggestione di più specie umane compresenti, ha stigmatizzato l’introduzione dell’agricoltura. Di tutto questo Steven Mithen parla alla vigilia di un viaggio in Italia
La probabilità contro la logica
Paradossi. Quando si tratta di stimare la frequenza con cui accadono eventi altamente improbabili, la nostra comprensione intuitiva non sembra funzionare. E ci mette a dura prova
Ecco che cos’è l’uomo: l’animale che dimentica
Il significato dell’oblio e dell’aiuto verso chi precipita nell’oblio
La nostra memoria, una «macchina per racconti»
Il cervello sulla base di poche, scarne ed essenziali informazioni, ricostruisce, ci racconta e ci fa ricordare le vicende della nostra vita
Come far uscire il nostro cervello dall’età della pietra
C’è un disallineamento evolutivo tra la complessità che il nostro cervello riesce ad affrontare e la sua capacità di elaborare la complessità del mondo che il genere umano ha costruito negli ultimi diecimila anni.
La mente complottista
“Il cervello è programmato per essere sospettoso: Ci si difende ragionando ”ROB BROTHERTON Il labile confine tra prudente paranoia e patologia
«Vuoi un caffè?» Il libero arbitrio è davvero libero
Escludere la facoltà di scelta delle persone e ricondurre tutto a processi inconsci, sostiene lo studioso Christian List, non permette di capire le azioni dei nostri simili. Le ragioni per cui il pubblico compra una merce o gli elettori votano un partito non si possono spiegare con la fisica delle particelle. E il concetto di responsabilità individuale non implica una giustizia punitiva
La memoria ha un difetto: conferma sé stessa
Il significato dello studio La lezione di Tony Judt a dieci anni dalla morte
Etica della memoria: tra oblio indotto e ricordi artificiali
La memoria di un evento drammatico, come un’aggressione o un grave incidente, può diventare peggiore dell’evento stesso, perché lo perpetua e lo carica di risonanze emotive sempre più laceranti, proprio quando vorremmo lasciarcelo alle spalle