In Che cosa significa essere liberali M. Walzer, filosofo importante della sinistra statunitense, torna a ricordarci le tante virtù del liberalismo, aggiungendo, però, una qualificazione importante e innovativa.
L’ideologia che pareva trionfare dopo il 1989 adesso è sotto accusa. Molte le critiche che riceve: scarsa o nulla sensibilità sociale, legami troppo stretti con il potere economico, indifferenza ai problemi dell’identità, bellicismo in campo internazionale.
Nei luoghi in cui è nata e fiorita, la democrazia sta producendo effetti opposti a quelli che si propone, cosa che rende improbabile (se non impossibile) una “conversione” del mondo islamico. Il divorzio fra democrazia e liberalismo va accolto proponendo una visione minimalista in cui il dibattito si concentra sulle regole, non sulle concezioni della vita buona
John Ikenberry, politologo di Princeton: Trump («Passerà. I suoi uomini hanno le ore contate»), Cina («Pechino non saprà creare un sistema alternativo vincente»), Rete («Favorisce i governi autoritari»)