L’estraneità degli umili rispetto ai codici delle classi colte (e della Chiesa) ha prodotto uno spaesamento che si ripropone ancora oggi
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Quelli che scrivono per ambizione
Prendiamo Virginia Woolf, o il caso struggente di Francis Scott Fitzgerald, o anche l’americanissimo non americano Saul Bellow, o quel Bret Easton Ellis che poco ha a che fare con la cupa dissoluzione fitzgeraldiana e ancora meno con l’aspro disincanto bellowiano... Eppure... Ecco dove può condurre la bulimica fame di gloria.
Stefano Benni e l’arte di far ridere senza livore
Stefano Benni ha scritto versi, racconti, romanzi, pezzi satirici. Non gli sono mai mancati senso dell’umorismo, intelligenza e partecipazione per le miserie umane.
È sempre colpa del diavolo
Il volto del Male. Laura Pasquini compie un pellegrinaggio dissacrante: entrano in scena satanofanie folgoranti per la genialità dei vari artisti
Dalla parte delle donne
Nelle sue tre storie brevi, Claire Keegan compone ritratti femminili forti che sfidano la misoginia
Édouard Louis La verità fa male, e io la dico
«Farla finita con Eddy Bellegueule» dieci anni fa ha messo a nudo non solo il suo autore ma anche fragilità e ferite della Francia profonda. Ora il romanzo torna in una nuova traduzione: «Il testo italiano corrisponderà al testo originale. M’interessa fare una letteratura dell’ esplicito. La violenza nasce già nelle parole, per questo bisogna usare quelle vere. Ed è tornata la coscienza della violenza di classe»
Gadda e il suo lungo viaggio nel fascismo
Maestri del Novecento. Torna «Il castello di Udine», curato da Claudio Vela, che ripristina le note originali dell’autore: è il testo-chiave per capire il complesso rapporto dell’ingegnere col regime
Fuggire, sì ma dove?
“La preda” e stato scritto dall'autore sudafricano Damon Gulgut subito dopo la fine dell'apartheid. Protagonista un uomo di cui non sapremo il nome
Nietzsche senza la volontà di potenza
Grazie alla caparbietà di tre italiani— Giorgio Colli, Mazzino Montinari, Luciano Foà— abbiamo potuto ascoltare la vera voce del pensatore tedesco, non manomessa dalla sorella. Una storia editoriale che è una grande avventura culturale
Antonia Pozzi. Parole esatte come i nomi degli alberi
Così Antonella Anedda definisce la lingua della grande poetessa. Suicida a 26 anni, l'esistenza segnata dalla volontà altrui di cambiarne l'essenza. Le liriche usciranno solo post mortem