Il mestiere dello stroncatore

La recensione che demolisce un romanzo — atto di volta in volta rancoroso, complottista, apocalittico; oppure, viceversa: curato, onesto, necessario; ma sempre gustoso com’è gustosa la maldicenza — è quasi sparita dalla circolazione. Forse a causa della natura promiscua e confusa di ciò che resta della cosiddetta società letteraria. Una bieca questione di buon vicinato. Prodursi in una critica negativa espone all’ esecrazione dell’ambiente: se fai lo scrittore rischi di passare per invidioso; se ambisci a diventare scrittore meglio evitare preventivamente di farsi dei nemici; a questo si aggiunge l’opportunismo di chi non vuole avversari illustri. Eppure... è un peccato

Le cicatrici dell’America

Un’edizione (con una nuova traduzione e un nuovo commento) di un classico ottocentesco della cultura afroamericana: «Vita di una ragazza schiava» di Harriet Jacobs. E poi il romanzo di una statunitense di origine indiana, Sarah Thankam Mathews, ambientato nel secondo decennio di questo secolo. Insieme mostrano le ferite del passato e come la società contemporanea non sia ancora guarita