La "Teogonia" di Esiodo
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Gerti Frankl e Montale l’incantesimo della seduttrice segreta
Chi era la donna che ispirò una delle poesie più famose del Nobel. Una biografia della giovane austriaca di Trieste conosciuta nel Capodanno del ’28. Emancipata, corteggiatissima, tentò invano di salvare i genitori ebrei e partecipò alla Resistenza
AmosOz il nemico dell’odio
È morto a 79 anni uno degli scrittori fondamentali della letteratura (non solo)israeliana: poeta di sfumature, pittore di silenzi, amori e tenebre
Abbiamo fatto di Roth ciò che volevamo per troppo amore
"Perché scrivere?" è il libro di cui non si può fare a meno
Ogni biblioteca racconta una vita
Alberto Manguel. Lo scrittore argentino spiega come i libri che accumuliamo contengano il nostro riflesso, meglio di un’autobiografia. Abbandonare la propria raccolta, allora, equivale a scrivere il necrologio di se stessi
Spie e avventure in un appartamento
«Berta Isla», indicato come miglior libro del 2018, precipita il lettore nel cuore poetico di Javier Marías, investigatore della psiche umana: una storia di suspense (praticamente) in un interno
Non farsi amare: l’amara arte di Franzen
Troppe scomode verità, troppa passione per l’esattezza. Il nuovo volume non narrativo del romanziere rivela perché i suoi connazionali lo trovano antipatico. Come quando dice che gli uccelli sono minacciati più dai gatti di casa che dalle auto.
Philip Roth è Socrate
Lo scrittore di «Pastorale americana» ha trascorso le ultime tre settimane di vita nell’unità di terapia intensiva cardiologica del Presbyterian Hospital di New York. Dodici giorni dopo il ricovero il medico mi ha detto: «È un filosofo, vero?». Sì, ho risposto. Perché era socratico: voleva insegnarci a morire. Ha perfino ricordato, come Socrate, un piccolo debito che aveva con la signora Solano, la sua governante
«Caro Ben, riscrivi!» Così Philip correggeva l’amico
Benjamin Taylor conobbe Roth nel 1995, a 43 anni. Diventarono amici,molto amici. Al punto che il giovane scrittore poté mandare al grande autore le bozze del proprio memoir e riceverne correzioni e suggerimenti, così come il grande autore cominciò a inviare al giovane scrittore i suoi testi: «Tutto molto doloroso e molto utile», confida ora a «la Lettura»
Yehoshua e la banalità del male oscuro
La quotidianeità di un uomo che non vuole arrendersi al declino e le tensioni di una società che vive una guerra permanente