Antonio Moresco ha creato un intreccio «combattente», debuttando nel poliziesco: «Ma è sbagliato tenere separati i generi»
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Amos Oz, testamento contro il fanatismo
In una delle sue ultime opere, il grande scrittore affronta un male doso in tutto il Medio Oriente. E che pesa sul conflitto tra israeliani e palestinesi
Nè fedele né traditrice
Anna Burns. È un vero distillato di invenzione narrativa «Milkman», storia di una ragazza che nella Belfast anni 70 non accetta la tribale identificazione in cui era divisa la società
Kerouac, il conservatore della Beat Generation
A 50 anni dalla scomparsa
Fiori di morte: Jack Kerouac a Milano
La serata milanese dello scrittore americano
Il dramma e l’amore dell’uomo solo
Jack Kerouac, l’interprete di una generazione ribelle. 50 anni fa la morte
Le storie appartengono a chi le vive?
Janne Teller
Questa America non è la mia America
Quasi quarant’anni dopo l’uscita negli Usa, arriva una nuova traduzione italiana de «Il colore viola» di Alice Walker, romanzo che segnò per sempre la letteratura non solo afroamericana. Abbiamo intervistato l’autrice
Saul Bellow Il romanziere che viene dal Settecento
In effetti, a guardarli bene, i suoi libri vantano più debiti con la narrativa settecentesca che con quella realista a cui vorrebbero ispirarsi. Lui, proprio come quei geniali pazzoidi precursori, concepisce il romanzo come una performance clownesca. Gli piace fare il saccente, lo spiritoso, il saltimbanco. Apre parentesi e divaga come Henry Fielding e Laurence Sterne; dà conto di improbabili viaggi picareschi come Daniel Defoe; moraleggia e satireggia alla maniera di Jonathan Swift; ha un gusto del malaffare e del libertinaggio che non ha nulla da invidiare ad Antoine François Prévost e a Pierre Ambroise-François Choderlos de Laclos. La verità è che Bellow quando scrive non ha paura di niente
Due nomadismi, due generazioni
Nobel 2018-2019. Quello di Handke è un viaggiare, un attraversare che registra con scavo quasi invisibile, perché pare fermarsi alla superficie mentre cerca radici e legàmi. Quello di Tokarczuk è canto corale dell’inquietudine