Joyce Carol Oates. La piccola spia fedele all’etica o fedele al clan?

La scrittrice, 82 anni portati con aristocratica eleganza nella clausura del New Jersey, torna con un romanzo che va a comporre l’affresco che da sempre dipinge sull’America di oggi. A proprio agio con killer e accademici,madri e figlie, mitologie popolari e scandali presidenziali, ha alternato il genere fantastico, «neogotico», a un impietoso realismo sociale. Come in questa epopea che affonda le unghie nella carne viva della famiglia. Sì, dice a «la Lettura» dopo avere premesso che non parlerà di politica né diT***p, apostrofato così su Twitter come se fosse una parolaccia. «Racconto la tensione tra la vita ideale di una comunità, tenuta insieme da una visione morale, e la vita privata di nuclei parentali spesso legati a culture tribali»

Il premier britannico è un ex…scarafaggio

«La metamorfosi» di Kafka è un’opera aperta, che rifiuta ogni gabbia. Nello straordinario apologo di McEwan invece— che arriva in italiano e in cui è un insetto a diventare uomo —tutto è estremamente definito: quell’uomo è il primo ministro britannico nelle fasi conclusive della Brexit. E ha un piano altrettanto definito: invertire il flusso finanziario, si pagherà per lavorare, non si potrà accumulare contante. Il suo grande amico— va da sé — è il presidente americano... Una satira dura ed elegante, anche se su temi dolorosi

La vera passione del vecchio Petrarca

13 ottobre 1368: un giorno nella vita del poeta, qui ritratto carico di acciacchi fisici e in preda al più nero malumore. Così lo racconta Marco Santagata: «Laura, la donna amata, era una persona reale, non un mito». Il libro nasce da una canzone: «Ne avevo scritto un saggio accademico,ma avevo bisogno di svincolarmi dal rigore filologico e ho lavorato di fantasia». Lo studioso, che è anche dantista, spiega perché l’autore del «Canzoniere» ha segnato profondamente la lirica italiana, molto più dell’Alighieri