Kazuo Ishiguro: “Vi spiego come i robot cambieranno l’amore”
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La Pandemia ha imparato a scrivere
In principio furono «La peste» di Camus e «Cecità» di Saramago i titoli ai quali ci siamo rivolti per capire che cosa sta succedendo: perché anche la letteratura ha qualcosa da dire in tempi di lockdown, non soltanto saggi lucidi e profetici come quelli di Quammen e Kermode. Poi sono arrivati i resoconti della quarantena e intorno alla quarantena: così tanti che l'editore francese Gallimard ha implorato che si scrivesse di meno e si leggesse di più
Io, bianco, racconto un ragazzo africano perché non dovrei?
John Grisham torna per narrare il (rianimato) sogno americano di un giovane atleta del Sud Sudan che trova il riscatto nel basket. «Secondo il politicamente corretto non dovrei scrivere certe storie. Né usare il termine “nigger”. Che errore»
Il mio orsetto diventa tante storie
Elisabetta Dami ha venduto 180 milioni di copie nel mondo ed è celebre per aver creato Geronimo Stilton. Adesso affronta ora nuova avventura con i personaggi di Billo e Billa, ispirati al pupazzo di pezza Teddy che la nonna le regalò quando compi un anno.
Kyoto Mon Amour Lì faccio rifiorire la vita
Quindici anni dopo il successo dell’ «Eleganza del riccio», il nuovo romanzo di Muriel Barbery mostra la metamorfosi di una 42enne inaridita e sola che nella città giapponese scopre la bellezza e il coraggio di rischiare
Qui (ri)comincia la Ricerca di Proust
Nathalie Mauriac Dyer, pronipote ed esperta di Marcel, ha pubblicato per Gallimard le «settantacinque pagine» preparatorie che spiegano la genesi del capolavoro. «Abbiamo sempre “letto” un film già iniziato. Ora cambia tutto»
Tutte le frontiere della maternità
Un romanzo che torna negli anni Cinquanta (le suggestioni della partenogenesi, la riproduzione senza il contributo maschile) consente anche di riflettere sulle enormi questioni etiche e fisiologiche del futuro (la procreazione uniparentale). Clare Chambers racconta una storia delle donne: l’emarginazione, i confinamenti domestici, la violenza, l’aborto, la scelta di avere o non avere bambini. «Esploro il decennio che precede la rivoluzione femminista»
Monsieur Bovary
Emma Bovary è stanca (tanto da spedire la figlia in campagna), sono stanche le donne di Guadalupe Nettel (l’accudimento dei figli è un optional per i padri e un obbligo per le madri), è stanca Sheila Heti per la sua «maternità» (di romanzi e non di bambini), è stanca Rachel Cusk perché «il lavoro di una vita» è proprio quello di essere madre. Ma ora la protesta di Emma per i doveri del focolare è presa in carico anche dal marito. Il disagio di Madame Bovary è anche di Charles. Emma non è più sola: nasce un personaggio maschile diverso. Alla solitudine delle madri, alla paternità e alla famiglia sono dedicate queste prime pagine de«la Lettura». Proprio a cominciare dall’anatomia di un padre recente
Lessici (post) famigliari
Primo: la coppia (soprattutto uomo-donna,meno Lgbtq+) è ancora l’origine di molti romanzi,ma quella che viene in gran parte esplorata è la sua fine. Secondo: la narrativa contemporanea ha molte più madri che padri. Terzo: a parte qualche lodevole distopia, è ancora scarsa la ricaduta sul piano narrativo di un dibattito che anima spesso lo spazio pubblico (quello su fecondazione assistita, madri surrogate, utero in affitto). Quarto: ma le forme di convivenza si sono già allargate per accogliere l’intelligenza artificiale. Ecco i nuovi...
Il segreto di famiglia che nessuno vuole conoscere
Il rapporto difficile tra una madre e una figlia. E un passato che non passa