Agricoltori Gli altri poveri dell’America

Si è parlato spesso—in tutti questi anni—degli Stati Uniti profondi, rurali, bianchi, molto armati e molto trumpiani, tatuati e antiabortisti. Ora Sarah Smarsh, figlia e nipote e pronipote di piccoli coltivatori del Kansas, il granaio del Paese, scrive un libro—un po' saggio e un po' memoir—che smonta quella mitologia. Intanto racconta come sia possibile che i contadini del Midwest e del Sud producano il fabbisogno alimentare di una nazione senza di fatto goderne. Poi dice: «Ci siamo raccontati per secoli la favoletta della democrazia pura, senza divisioni in classi. Oggi assistiamo a privilegi e a ingiustizie macroscopiche: ci sono 40 milioni di poveri, altri 140 in difficoltà. E tra questi ci sono più bianchi di qualsiasi altra componente etnica»

Il nuovo Ottocento che ci abbraccia «La natura ritorna»

Richard Ford, del quale a maggio arriverà in Italia un volume di racconti, dialoga con Andrea Bajani, autore di un romanzo appena uscito. Divisi da un'America intera — uno in Maine, estremo nordest, l'altro in Texas — si trovano d'accordo su quanto la pandemia abbia modificato gli spazi e la loro percezione. Un po' meno sul rapporto con i personaggi: il primo si sente poliziotto buono e cattivo, il più giovane collega soltanto poliziotto buono

Riecco Via Gemito in prosa, opere e (adesso) pittura

Nel 2000 l'irruzione del romanzo — con un ritratto di Albrecht Durer in copertina—sorprese i lettori che conoscevano la biografia di Domenico Starnone. Ora, il suo ritorno con in copertina un quadro del padre Federico Starnone, sorprende ancora di più. Il volume è un ponte: tra due carriere, due poetiche, due modi di calarsi nell'esistenza