I dati Eurostat sulla distribuzione del reddito dicono che la disuguaglianza in Italia è aumentata durante la crisi. Non per la crescita dei redditi più alti, ma per il forte calo di quelli bassi. Di sicuro, rispetto a quindici anni fa, sale la povertà.
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L’Europa è interesse nazionale
La situazione è più incerta e in ciascun Paese c’è minore stabilità. In più i governi fanno fatica a rilanciare un progetto europeo ambizioso e ad agire insieme
Una donna al governo del Paese
Dall’importanza di premiare la voglia di rinnovamento uscita dalle urne all’opportunità di favorire lo sviluppo sociale, dalla necessità di battere le molestie alla sfida di promuovere i diritti su scala globale sono tante, molteplici e vitali le ragioni che portano a suggerire la necessità per l’Italia di avere per la prima volta una donna alla guida del governo.
Chi vuol cambiare riduca il deficit
Un Paese che parte con un debito molto alto deve cercare di aumentare il tasso di crescita con misure che non richiedono un maggiore deficit. La riduzione della burocrazia, il taglio delle norme inutili, la lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione, una giustizia più rapida, la certezza del diritto, la lotta alla corruzione e la meritocrazia : queste riforme non richiedono deficit ma la capacità di sfidare gruppi di potere e lobby varie.
L’Italia conti di più in Europa o è destinata all’irrilevanza
Le conseguenze del voto
L’offensiva franco-tedesca e le incertezze sul ruolo italiano
L’uso delle banche come meccanismo per attutire le fluttuazioni dei tassi genera un grande rischio morale
Il voto del Sud è una ribellione da non leggere con superficialità
Urne e cambiamento
La staffetta dell’interesse nazionale
Questa giornata elettorale può essere l’occasione per rendere il nostro Paese più solido e unito
L’Italia dopo Macerata
L’attentato del 3 febbraio è solo l’ultimo episodio di una serie di violenze di matrice neofascista. Ma le autorità italiane sembrano sottovalutare il problema
L’università condannata all’italiano
Il Consiglio di stato ribadisce il divieto di istituire interi corsi in inglese, impedendo alle università italiane di competere a livello internazionale. Così le famiglie italiane spenderanno all’estero, ma gli studenti stranieri non verranno in Italia.