Se non fossimo stati migranti, oggi saremmo più poveri

Si torna per visitare le città e i monumenti conoscere i parenti, gustare i sapori e i cibi della terra degli avi. Il potenziale del “turismo delle radici” supera gli 8 miliardi l’anno e interessa 10 milioni di visitatori A partire dall’Unità d’Italia sono stati circa 30 milioni gli italiani emigrati all’estero Il Paese era così povero che per tanti non c’era altra via d’uscita se non quella di cercare lavoro fuori dai confini

Le tre Italie

Il nostro Paese nel suo complesso è destinato a perdere un gran numero di abitanti: secondo le rilevazioni dell’Istat, nel 2080 scenderanno da 59 a 46 milioni. Ma con differenze territoriali molto marcate. Al Nord il calo sarà del 9,5 per cento (da 27,4 a 24,8milioni), al Centro del 20,5 per cento (da 11,7 a 9,3milioni) e nel Mezzogiorno addirittura del 39,8 per cento (da 19,9 a 11,9 milioni). A causare questo divario saranno i flussi migratori, soprattutto quelli esterni, ma anche quelli interni. Il risultato sarà che il 54 per cento della popolazione si concentrerà al Settentrione, mentre il Sud sarà desertificato