L’autore racconta la nuova edizione del «Dizionario dei film» che in Italia, dalla prima edizione nel '93, ha inventato un genere editoriale
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“Attenti ai profeti della rabbia contro le élite”
Yascha Mounk, studioso dei populismi, interviene nel confronto di opinioni lanciato da Baricco su “Repubblica” sostenendo che il vero rischio per la democrazia non è nel conflitto, ma in chi lo strumentalizza a fini politici
Coccia: “Né élite né popolo chi guida il pianeta ne fa a meno”
Il filosofo italiano che insegna all’École des Hautes Études di scienze sociali a Parigi
“Noi insegnanti dobbiamo ricucire questa società”
Il maestro elementare: “Non siamo un’élite, la cultura è una risorsa, non un privilegio”
Migranti, parla Carron (Cl): «Sovranismi fallimentari, il cristiano deve vincere la paura»
Il leader di Comunione e Liberazione: «I migranti, prima che numeri, sono persone, nomi, storie»
Tito Boeri “L’Inps non va commissariata
E sulle pensioni anticipate i soldi previsti non basteranno”
L’uomo perde i sensi La tecnica ha sovrastato anche la vista e l’udito
L’individuo si è progressivamente allontanato dall’ambiente provocando molti problemi. Federico Squarcini, storico a Ca’ Foscari, suggerisce una strategia per ritrovare consapevolezza. A partire dal recupero dei testi sacri
Se avete letto Kerouac sappiate che lo dovete a me
L’incontro Sterling Lord ha 98 anni e continua a fare l’agente letterario. Non uno qualsiasi,ma quello di tanti autori della Beat Generation, Ferlinghetti incluso. «La Lettura» è andata a trovarlo
La scienza non può sembrare un atto di magia
Un incontro con il fisico teorico Giorgio Parisi, nuovo presidente dell'Accademia dei Lincei. «Aveva ragione Marcello Cini: la cosa più interessante che abbiamo visto sulla Luna è stata la Terra»
Tecnologia e fake: i piani di conquista sono più insidiosi
Il dibattito delle idee. Parla Joseph Nye che trent’anni fa introdusse nella geopolitica una categoria che avrebbe goduto di straordinario successo: il soft power Oggi accanto al «potere duro» (soprattutto militare) e al «potere soffice» (modelli culturali e suggestioni) c’è il «sharp power», subdolo e tagliente