Joyce Carol Oates. La piccola spia fedele all’etica o fedele al clan?

La scrittrice, 82 anni portati con aristocratica eleganza nella clausura del New Jersey, torna con un romanzo che va a comporre l’affresco che da sempre dipinge sull’America di oggi. A proprio agio con killer e accademici,madri e figlie, mitologie popolari e scandali presidenziali, ha alternato il genere fantastico, «neogotico», a un impietoso realismo sociale. Come in questa epopea che affonda le unghie nella carne viva della famiglia. Sì, dice a «la Lettura» dopo avere premesso che non parlerà di politica né diT***p, apostrofato così su Twitter come se fosse una parolaccia. «Racconto la tensione tra la vita ideale di una comunità, tenuta insieme da una visione morale, e la vita privata di nuclei parentali spesso legati a culture tribali»

La vera passione del vecchio Petrarca

13 ottobre 1368: un giorno nella vita del poeta, qui ritratto carico di acciacchi fisici e in preda al più nero malumore. Così lo racconta Marco Santagata: «Laura, la donna amata, era una persona reale, non un mito». Il libro nasce da una canzone: «Ne avevo scritto un saggio accademico,ma avevo bisogno di svincolarmi dal rigore filologico e ho lavorato di fantasia». Lo studioso, che è anche dantista, spiega perché l’autore del «Canzoniere» ha segnato profondamente la lirica italiana, molto più dell’Alighieri

Woody Allen

Regista acclamato come un genio, marito e padre (adottivo) investito da accuse di molestie sessuali, pubblica in Italia un’autobiografia che è molto più della sua versione dei fatti. Piuttosto un bilancio. A «la Lettura» dice: lasciare New York ? E come potrei? Qui ci sono i miei affetti, il jazz, i miei dottori