Come europei dovremmo lavorare insieme per una nuova giustizia sociale, una diversa visione del lavoro, della scuola e della felicità
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Le storie vivono se sono meticce
Jean-Marie Gustave Le Clézio. L’Italia è varia: un autore parigino è sommamente francese, un autore romano è...romano. E Roma non ha nulla della Liguria che amo
Pensare liberal è l’unico antidoto al fanatismo
Un atteggiamento “tollerante, aperto al confronto, mai dogmatico”: la lezione del grande intellettuale americano
La doppia rivoluzione di Pascal
A colloquio con il matematico e filosofo francese Jean-Jacques Szczeciniarz, che al Festival delle Scienze di Roma interverrà sull’autore dei «Pensieri», nato il 19 giugno di quattro secoli fa: una vita breve e intensa dedicata a numeri e spiritualità
Thatcher: la mia crociata per il mercato
Intervista postuma alla premier più controversa
L’ unificazione arriverà: siamo europei
La scrittrice Audrey Magee: «Avevo 13 anni quando l’ attentato dell’Ira uccise Lord Mountbatten e due ragazzini: allora la violenza investì anche noi che stavamo a sud. Ma le intese di pace funzionano»
Lotta di classe alla coreana
Il regista Bong Joon-ho con gli Oscar vinti per «Parasite» ha svelato il lato oscuro del successo della società del Paese asiatico: «Per farlo mescolo i generi. Ed è il neorealismo italiano ad avermi aperto gli occhi»
L’Apocalisse non è mai stata tanto vicina
Guerre (compresa quella nucleare), pandemie, terremoti, catastrofi ambientali: tornano i fantasmi di un passato che credevamo lontano. Per affrontarli Adrien Candiard, frate domenicano, ha scritto una specie di manuale. «Il male c ’è perché noi facciamo il male»
Non è l’anatomia a rivelarci chi siamo
«La Lettura» ha incontrato nel suo studio di New York uno dei massimi esperti di evoluzione umana, Ian Tattersall. Che avverte: «La diversificazione è il motore del cambiamento, Homo sapiens non è l’ ultimo anello di una catena. Noi dobbiamo interrogare l’ abbondanza di forme dei fossili»
Thomas Macho. Perché mangiamo animali
Una parola così generica come carne abolisce nella nostra mente la vita palpitante che è stata soppressa, e troppo spesso maltrattata, prima di arrivare sulle nostre tavole. Nutrirsi del vivente era invece una consapevolezza che il pensiero arcaico aveva ben presente. Adesso un filosofo cerca di fare il punto della situazione, con alcune proposte ragionevoli.