Il futuro del pianeta appartiene agli Stati Uniti (dove a novembre si vota per le presidenziali), alla Cina e all’India (dove in primavera si vota per il Parlamento). È la tesi del libro che prepara Paul Kennedy, storico di Yale, noto per il bestseller del 1988 «Ascesa e declino delle grandi potenze». Nell’Ue (qui si vota a giugno per il nuovo Parlamento) lo studioso non vede una consapevolezza adeguata della situazione geopolitica, che esige uno sforzo per la difesa comune, mentre Mosca ha sbagliato in Ucraina. Intanto Erdogan smentisce la tradizionale tolleranza ottomana e l’Ungheria rimane un caso a Bruxelles
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Gemma Boeri. Io, ultima cuoca delle Langhe
Per sedersi nella sua osteria serve prenotare sei mesi prima ma lei non può essere chiamata chef; le importa solo fare al meglio i piatti della tradizione. Perché cucinare e la sua vocazione, e la fa sentire parte della sua terra
La modernità? Solo un equivoco
Le riflessioni di Bernard Stiegler sull’importanza della tecnica nell’evoluzione delle società umane pongono in rilievo le contraddizioni più stridenti del nostro tempo. Un progetto di dominio che è entrato irrimediabilmente in crisi
Un solo viaggio e tanti maestri: la mia Umadevi
Wanda Dynowska fu letterata, attivista, vicina alla teosofia, cultrice dell’induismo e del buddhismo, legata al Dalai Lama, nota con il nome che le diede Gandhi. Il polacco Maciej Bielawski parla a «la Lettura» del romanzo che le ha dedicato
È sempre sporca la guerra
Severino Dianich da bambino, in Istria, ascoltò Mussolini annunciare l’ingresso nel secondo conflitto mondiale. Da ragazzo si ritrovò tra i profughi che l’Italia guardava con diffidenza. In un momento in cui la violenza bellica investe anche l’Europa e il Mediterraneo, il teologo avverte: «È ignobile l’idea che esista una guerra accettabile. Perché la sua logica non cambia mai, ed è la sopraffazione». Questo dolore l’arte lo ha sempre mostrato (lo raccontiamo nelle pagine successive) e il presepe (che compie otto secoli) lo ha sempre esorcizzato
Vittorio Lingiardi. Sono un analista non un guru
Gli studi alla facoltà di medicina, la giovinezza in una famiglia borghese, il dolore giovanile per la perdita della madre e la scoperta di Jung. Confessioni di uno psicoterapeuta che ama il cinema e la poesia
Lord Jeffrey Archer La vecchia Inghilterra è ormai evaporata
Parla un campione del giallo britannico mentre esce una nuova indagine. «I conservatori hanno cambiato il Paese, i laburisti sono bianchi piccolo-borghesi». Poi esalta i quattro grandi longevi: le Carré, Grisham, King e sé stesso
HangarBicocca Fabbrica d’arte
A Milano gli stabilimenti Pirelli festeggiano vent’anni di cultura con due anni di eventi. Parla Vicente Todolí, direttore dello spazio che ospita anche i «Palazzi» di Kiefer
Il razzismo degli antirazzisti
Il politologo Yascha Mounk critica l’ideologia «woke», che privilegia le identità particolari rispetto alle regole universali. «Black Lives Matter ha molte ragioni valide, ma sbaglia quando dice che l’America oggi è ingiusta come nell’Ottocento»
Carlo Sini. Sono un filosofo in mezzo ai lupi
Una vecchiaia senza risentimento. E, guardandosi indietro, una vita ricca di maestri e padri spirituali da Barroé a Pierce, con il pensiero come passione. Seguendo la lezione di Spinoza: “Dì quel che devi dire e infrangi lo stesso”