La patologia del vittimismo

Non solo il racconto continuo di sciagure da parte dei singoli, ma anche Trump e Putin che sottolineano il «sacrificio» dei loro Paesi. Per Pascal Bruckner siamo immersi in una nuova idolatria della sofferenza. Ma questo fa sì che si cerchi solo un capro espiatorio e non si reagisca in modo costruttivo. Per fortuna c ’è qualche rara eccezione...

Anche Dio è stato un po’ ateo

Da un quarto di secolo il filosofo Slavoj Žižek riflette in termini materialistici sul cristianesimo. È ciò che definisce «il mio paradosso»: anche se non credo, so che l’idea di un Grande Altro è il presupposto del nostro linguaggio. «Gesù è sempre dalla parte della sofferenza concreta, individuale. Non si deve considerare mai il dolore dell’ uomo un incidente minore all’interno di un ordine armonico. Sulla croce il Figlio dice: Padre, perché mi hai abbandonato? Ecco, per un momento persino lui dubita»

Io ce l’ho fatta (e sono l’ eccezione)

Mokhtar Amoudi è cresciuto nella banlieue parigina tra violenza e rapine, affidato a varie famiglie perché la madre viveva «in una povertà e in un ’infelicità inimmaginabili». Il riscatto arriva grazie a un colpo di fortuna e con un romanzo premiatissimo. Il prossimo libro narrerà «un’ altra violenza, quella dei borghesi»