Intelligenza artificiale. Bolognini (IIP): “Tra privacy e algoritmi. Equilibrio difficile ma necessario”

Algoritmi, decisioni automatizzate, intelligenza artificiale (AI), umanità aumentata. Dovrà essere sempre più il pane quotidiano di chi è chiamato a tutelare la nostra privacy perché non si tratterà solo di occuparsi di sicurezza dei dati e dei sistemi ma, spiega al Sir il presidente dell'Istituto italiano per la privacy, Luca Bolognini, occorrerà anche “proteggerci da sensori e da minacce non umane, poco tracciabili e ‘responsabilizzabili’”. E se la sfida è trovare un equilibrio fra diritti inviolabili e corsa all'innovazione tecnologica, l'ultima parola dovrà sempre spettare all'uomo

L’intelligenza artificiale? Non è intelligente

Marc Mézard è un fisico,studioso delle reti neurali, direttore dell’École Normale Supérieure di Parigi. Sullo sviluppo dei robot ha un’idea chiara, né facilmente trionfalistica (ci renderanno liberi) né spaventosamente catastrofista (ci annienteranno). Ma... «Il fatto è che non sono capaci di dare vita a processi creativi. Per esempio:sanno riconoscere un cartello stradale di Stop, però se quel cartello è appena alterato non lo riconoscono più»