I meccanismi del cervello. Il funzionamento della mente non è cambiato, ma il suo utilizzo sì, non sempre in meglio: questo ha ripercussioni in molti ambiti, a partire dall’intelligenza artificiale
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Novacene
Futuro. Dopo l’ipotesi Gaia, James Lovelock, che in luglio ha compiuto cent’anni, lancia una nuova prospettiva. Dice: l’Antropocene, l’epoca attuale in cui la presenza dell’uomo ha pesantemente condizionato la vita sulla Terra, ha portato sì vasti benefici, ma non è più sostenibile. Solo cyborg capaci di autoprogrammarsi, figli dell’intelligenza artificiale, possono salvare il pianeta
Intelligenza artificiale? No, meglio alternativa
Marcus du Sautoy è un matematico inglese, docente a Oxford. In Friuli presenta il nuovo saggio sulle origini (umane) della creatività e sulle possibilità (creative) della tecnica. Qui discute con il fisico del Cern, Guido Tonelli. L’AI è un’alleata, all’AI non si può delegare tutto
Cropper I braccianti digitali al servizio dei robot
È l'ultima categoria di lavoratori prodotta dalla rivoluzione tecnologica: la più bassa, la meno pagata. Gli «sharecropper», coltivatori, sono più che altro come i raccoglitori di pomodori. Ecco che cosa fanno in cambio di pochi dollari: per istruire l'intelligenza artificiale, per aiutarla a interpretare la realtà, a riconoscere un volto, a guidare senza autista, a distinguere un cane da un gallo, un pedone da un lampione, occorre immettere nelle macchine milioni di «immagini etichettate». I cropper sono gli «etichettatori»
Il robot padrone dei listini: decide il 53% degli scambi
Le compravendite automatizzate di azioni negli Usa arrivano al 66% dei volumi, in Europa al 47% e in Asia al 40% In Italia, per gli esperti, il software pesa per oltre il 30%. Il fenomeno, a livello globale, è destinato a crescere
Gli imprevisti dell’«homo digitalis»
L'economista e sociologo francese Daniel Cohen sarà oggi al Salone del libro di Torino per presentare il suo nuovo saggio «I tempi sono cambiati», per Codice edizioni. «L'«apprendimento profondo è una espressione usata per indicare le funzioni delle macchine, che finora erano prerogativa solo degli umani - come avere dei ricordi, interpretarli, prendere decisioni e adattarsi, modificando il proprio 'comportamento'. Tutto ciò può apparire entusiasmante. O, all'opposto, inquietante»
La tecnologia ci ruberà il lavoro?
Robot. Fra vent’anni l’impatto sarà molto profondo, dicono alcuni. Così molti verranno licenziati nella maturità e i giovani non troveranno impiego
Amazon caso unico al mondo. E l’Europa sta a guardare
Non si è mai visto un caso di questo tipo. Una singolarità economica a cui, probabilmente, neppure i grandi padri dell’economia avevano pensato. Andrebbe presa in serio esame un’istruttoria antitrust.
Le macchine non rubano il lavoro Lo spostano
Lo studioso italiano: «L’automazione dirotta molte funzioni sui consumatori. E nessuno cerca davvero l’intelligenza artificiale»
Le nuove insidie degli algoritmi
Un’altra crisi dei diritti più insidiosa perché poco visibile e difficile da comprendere è quella che viene dal crescente uso degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale in vaste aree della vita pubblica: dalla prevenzione e repressione dei crimini alle selezioni del personale e degli studenti nelle università