Lo scrittore Paolo Giordano è stato a Reim, nel sud di Israele, dove il 7 ottobre Hamas ha massacrato i giovani di un rave e compiuto, qui ma non solo qui, uno dei peggiori attacchi terroristici. Questo è il racconto di quelle ore e di quello che è successo dopo... le parole e i silenzi dei sopravvissuti, le lacrime e la rabbia... le macerie della pace. Ecco che cosa resta ai pacifisti di entrambe le parti: solo la tristezza, solo il fallimento e il dubbio incancellabile di essersi sbagliati. Perché qui, oggi, il pacifismo non ha più una terra
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È la guerra ad essere atroce
Ciò che non si considera nell'esaltazione nostalgica dei valori della nazione e della guerra è che non si tratta di scegliere se stare dalla parte di Israele o di Hamas. È la guerra che è atroce, non i combattenti
I politici e i militari di Kiev in cerca di una strategia
Con la situazione al fronte in stallo da mesi, tra le autorità civili e l’esercito ucraini crescono le tensioni. Che possono essere sfruttate dalla Russia a suo vantaggio
Paesi in guerra: l’instabilità che favorisce i mercanti di armi
Nel 2022 le spese militari mondiali hanno infatti raggiunto i 2240 miliardi di dollari, con un aumento del 3.7% rispetto all’anno precedente, superando per la prima volta la spesa militare dell’ultimo anno di guerra fredda
Siamo da sempre in guerra Oggi la pace è un’eccezione
Due domenicani (Timothy Radcliffe, «Doctor of Divinity» a Oxford, e Łukasz Popko, docente a Gerusalemme, dieci lingue parlate) hanno scritto un dialogo su domande e risposte della Bibbia. Che riguardano da vicino l’attualità
Il mercato non è un essere vivente Ma come l’uomo si evolve e si adatta
La storia umana è fatta in larga parte di mercato e di guerra
Papa Francesco “Baluardo contro le guerre”
Papa Francesco è sempre presente di fronte agli eventi che attraversano e turbano la scena globale. In particolare, in questi tempi di guerra.
Da Gaza al Sudan, i popoli mendicanti
I palestinesi di Gaza, ma anche somali, sudanesi, siriani, saharawi, afghani, haitiani, l’elenco è lungo. Vivono in attesa dei camion dell’Onu, non «producono», aspettano: fino all’esplosione della violenza
Mai più?
Nel lontano 1945 dall’orrore dell’Europa coperta di macerie e di cimiteri, dal mondo sgomento per i massacri di milioni e milioni di persone inermi si levò un grido corale potentissimo, “mai più”. Mai più lager, mai più sterminio. Mai più guerre.
Israele, Hamas, il palazzo e il topolino
La metafora che spiega le assurdità della guerra