Evitare di trasformare l’attuale guerra mondiale a pezzi in una guerra mondiale globale.
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Le parole non bastano più per raccontare quello che sta accadendo in Medio Oriente
L’attuale governo di Israele si è messo fuori da ogni idea di legalità, di ragione storica o geopolitica. È, su altri piani, la stessa condizione in cui Hamas ha agito dal 7 ottobre. Erano diversi i percorsi verso la violenza di Hamas e del governo di Israele, ed erano diverse le linee di confine tra il concepibile e l’abominevole. Una volta varcate quelle linee, col favore delle tenebre, sia Hamas che il governo di Israele ci hanno fatto piombare in un orrore innominato. Dobbiamo farci i conti.
Traffici coperti: l’arma (spuntata) delle sanzioni economiche
E’ inevitabile interrogarsi in che misura e a quali condizioni le sanzioni possano produrre risultati rilevanti sul fronte militare, senza rischiare di provocare ai paesi che le impongono sacrifici paragonabili a quelli delle popolazioni che le subiscono.
Putin e le risposte che mancano, i tre vulnus occidentali
A due anni di distanza dall’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto continua ad avvitarsi lungo una china che diviene ogni giorno più pericolosa.
Il dilemma di Israele, resistere nella fortezza o aprirsi alla pace
Il trauma del 7 ottobre si aggrava ogni giorno di più. Ma alla fine di questa guerra dovremo pensare ai due Stati come unica soluzione fattibile
Alla guerra in Ucraina serve una svolta leninista
L’unico modo di restare fedeli a un principio è cambiare con spregiudicatezza la propria posizione di fronte all’evolversi dei fatti
L’inevitabile guerra che ci aspetta
Dal 2019 a oggi la spesa militare europea è cresciuta del 25-30%. Per un soggetto politico continentale che nasce su un’ipotesi di pace costruita sulle macerie della seconda guerra mondiale, e che si è a lungo definito «potenza civile», siamo nel bel mezzo di un passaggio epocale.
Superpotenze in crisi: L’assenza di dialogo che agevola le guerre
Il conflitto che ha avuto inizio con la sanguinosa azione di Hamas e che prosegue con la distruzione di Gaza, sta producendo conseguenze tragiche non solo in tutto il Medio Oriente, ma in un orizzonte mondiale.
È sempre sporca la guerra
Severino Dianich da bambino, in Istria, ascoltò Mussolini annunciare l’ingresso nel secondo conflitto mondiale. Da ragazzo si ritrovò tra i profughi che l’Italia guardava con diffidenza. In un momento in cui la violenza bellica investe anche l’Europa e il Mediterraneo, il teologo avverte: «È ignobile l’idea che esista una guerra accettabile. Perché la sua logica non cambia mai, ed è la sopraffazione». Questo dolore l’arte lo ha sempre mostrato (lo raccontiamo nelle pagine successive) e il presepe (che compie otto secoli) lo ha sempre esorcizzato
Epifania di guerre
La manifestazione della divinità del Cristo quest’anno coincide con i conflitti e la paura di un mondo fuori controllo ma occorre risvegliarsi alle meraviglie quotidiane