Le sanzioni alla Russia sono sacrosante, ma alcune decisioni sembrano irrazionali. Per esempio, la volontà statunitense di portare Mosca al default. Un po’ di pragmatismo sarebbe più utile dei proclami.
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La suadente campagna filorussa della tv italiana
Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina la tv italiana si è prestata a fare da cassa di risonanza della propaganda russa. L’analisi del corrispondente di Le Monde da Roma.
La guerra in Ucraina divide pericolosamente i Balcani occidentali
Tre paesi balcanici aderenti alla Nato hanno vietato il sorvolo al ministro degli esteri russo diretto in Serbia, che ha protestato duramente. Mosca potrebbe far precipitare la regione nel caos senza inviare un solo carro armato.
Lo spettro della fame ora scuote l’Occidente
Molti Paesi africani e asiatici rischiano la rivoluzione per la mancanza di cibo: è l’altra faccia della globalizzazione, nascosta dal paravento della ricchezza per tutti.
I paesi nemici che possono fermare la guerra
Dialogo Usa-Cina
Guerra senza vincitori
Gli Stati Uniti non vogliono una Russia disfatta e instabile ma non possono permettere che si prenda mezza Ucraina. Sarà Kiev, integrata a Ovest, a stabilire i suoi nuovi confini
Il tempo percepito della guerra
Lo scorrere delle ore non viene avvertito ovunque allo stesso modo. In Oriente non c’è una scadenza. Si possono sopportare la fase carsica, il conflitto d’attrito e di logoramento, il piano quinquennale, il lungo periodo. Il sacrificio della vita umana diventa necessità.
Sanzioni, un’arma a doppio taglio
Le misure contro la Russia rientrano nella pratica di punire sul piano economico chi aggredisce uno Stato. Ma la storia insegna che spesso l’embargo danneggia anche chi lo attua oppure prevede eccezioni che lo rendono inefficace
Solo far finire la guerra è normale e non basta il mercato a fare pace
Note di un cristiano ingenuo in margine al conflitto riacceso dall'invasione russa dell'Ucraina
Sanzioni, un’arma a doppio taglio
Le misure contro la Russia rientrano nella pratica di punire sul piano economico chi aggredisce uno Stato. Ma la storia insegna che spesso l’embargo danneggia anche chi lo attua oppure prevede eccezioni che lo rendono inefficace