La città che nel 1830 condivise con Liverpool la prima strada ferrata scopre ora che non avrà l’alta velocità. E protesta
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L’economia britannica è ostaggio di idee superate
Mentre i piani del primo ministro Rishi Sunak mostrano una mancanza di fiducia nel ruolo dello stato, quelli dei laburisti sono vittima di una falsa dicotomia tra spesa e crescita
C’era una volta l’impero britannico
Un secolo fa un quarto del pianeta apparteneva al Regno Unito Cosa è rimasto oggi di quel dominio? Se lo chiedono due libri Adesso tante ex colonie fanno causa a Londra. Varie isole dei Caraibi chiedono scuse e indennizzi come vittime dello schiavismo
Il Regno Unito ha le batterie scariche
Gli accordi come quello con la Jaguar Land Rover non bastano. Per riconquistare i capitali in fuga, il governo britannico ha bisogno di una strategia più ponderata
Le nefaste conseguenze economiche della Brexit
Il Regno Unito ha dato il benvenuto al 2023 sull'orlo di una recessione, ha siglato un accordo con la Ue sgradito alla maggioranza dei cittadini e si avvia verso aumento del deficit e della disoccupazione
Noi indù vittoriani nel Paese meticcio patria di opportunità
Lo scrittore Abir Mukherjee condivide le origini etniche e sociali del neopremier britannico Rishi Sunak: «Questo Paese è tollerante come pochi, la sua destra pragmatica e non estrema. E l’etica del lavoro e dello studio alla fine vince»
Benvenuti in Britaly
Ecco l’articolo dell’Economist che ha suscitato polemiche per aver descritto il declino del Regno Unito usando come termine di paragone i luoghi comuni sull’Italia
Quanti stereotipi sull’Italia
L’immagine di copertina della rivista britannica ricorda quella del settimanale tedesco Der Spiegel del 1977, che ritraeva una pistola sopra un piatto di spaghetti
La fine di Liz Truss e delle illusioni della Brexit
Con la Brexit il paese ha creduto di poter fare completamente a meno di un rapporto con l’Unione europea. Oggi, se si andasse a votare, i conservatori che hanno promosso quella illusione otterrebbero appena 22 deputati
La fine dell’Oriente
L’ università di Oxford cambia nome alla Facoltà di Studi orientali. D’ ora in poi si chiamerà Facoltà di Studi asiatici e mediorientali. Il preside: «Era un termine inappropriato». Continua il processo di decolonizzazione della lingua