La Cina sta diminuendo il volume degli investimenti in Occidente, e in Europa, a vantaggio dei paesi del Sudest asiatico. Inoltre sta aumentando gli investimenti per rendersi autonoma su semiconduttori e aviazione civile. Ma è troppo poco per pensare a una crisi della globalizzazione.
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I buoi sono scappati La globalizzazione va avanti
L’Antropologo, Arjun Appadurai è uno dei massimi esperti di post modernità, sistemi complessi e migrazioni: «Finanza e commerci planetari, nonostante il Covid, non si fermeranno, come non si fermeranno gli spostamenti di popoli e merci. Né penso a un rafforzamento degli Stati nazionali. Il problema è come gestire tutto questo»
Il futuro è di chi conquista tre miliardi di imprenditori
Globalizzazione Nei Paesi poveri c’è un’infinità di lavoratori autonomi informali che la pandemia ha messo in ginocchio E la Cina è attrezzata meglio degli Usa per tramutarli in capitalisti legali. Parla l’economista peruviano Hernando de Soto
L’Asia guiderà il nuovo mondo
Lo storico inglese Peter Frankopan aveva segnalato a Natale la grave impreparazione dell’Occidente rispetto al rischio di una pandemia. Ora critica chi dice che il virus segna la fine della globalizzazione: semmai ci sarà un riassetto degli equilibri mondiali verso l’Estremo Oriente. «L’uomo non è fatto per vivere a distanza dai suoi simili: il lockdown danneggia la salute mentale. Tutti i problemi esigono risposte coordinate tra gli Stati. Altro che sovranismo: non ci si allontana dal branco se incombe una minaccia letale»
L’economia da riscrivere
Emergenza imprese. L’economia mondiale è interconnessa: basta che salti un anello per bloccare il resto della catena
Se il pomodoro globalizzato produce povertà ed emigrazione
Gran parte del sistema di produzione industriale del cibo nel mondo utilizza produzioni su larga scala, per lo più non destinate alle popolazioni locali, grande uso della chimica e spostamenti delle derrate alimentari inconsulti e distruttivi per l’ambiente.
“Mettiamo dei limiti a questa globalizzazione per salvarla”
DANI RODRIKIl più influente economista nel dibattito sulle radici economiche del populismo guida la riscossa degli accademici che vogliono costruire una proposta politica alternativa a quella nazionalista
Italia e paradossi della globalizzazione
Mentre gli italiani (e in generale le classi medie dei Paesi ad alto reddito) parlano dei disastri della globalizzazione, l’umanità ai tempi della globalizzazione non è mai stata meglio.
La terza via della globalizzazione
Per Dani Rodrik ipermondialismo e sovranismo non sono le sole possibilità: «La tirannia del“non ci sono alternative” è finita». Ma il ruolo dello Stato-nazione va definito
Globalizzazione.
Un dirompente processo che nella sua corsa ha smarrito i fini