Ogni volta che si può cambiare la storia dei rapporti tra l’Iran e l’Occidente avviene qualche cosa che lo impedisce. Come l’omicidio di Haniyeh a Teheran
Archivio articoli per il tag: Geopolitica - pagina 2
Parigi e Londra nemici per la pelle
Il voto contemporaneo per il rinnovo dei Parlamenti di Francia (sciolto da Macron dopo il crollo alle Europee) e Regno Unito (in anticipo per la crisi politica che travolge Sunak) consente una riflessione sui destini dei Paesi affacciati sulla Manica. Quasi sempre opposti
Come uscire dalla permacrisi
Il premio Nobel per l’Economia Michael Spence ha scritto un libro con l’ ex premier britannico Gordon Brown e l’ ex finanziere Mohamed El-Erian. A «la Lettura» spiega che siamo difronte a problemi più gravi e frequenti rispetto al passato. Ma non bisogna disperare: servono investimenti—soprattutto in settori come scienze della vita, sostenibilità e Intelligenza artificiale—affinché l’Europa non resti sempre più indietro
Ma Pechino si candida all’ egemonia
L’ordine globale che auspica Xi Jinping ha risvolti imperialisti
Quel dialogo tra Usa e Cina per evitare l’escalation
Evitare di trasformare l’attuale guerra mondiale a pezzi in una guerra mondiale globale.
Violenza di genere (e di stato)
Geopolitica. Shalhoub-Kevorkian, Abu-Lughod e Hammami esaminano sulla base di analisi etnografiche diversi casi in Iran, India, Pakistan, Israele/Palestina, Turchia: gli abusi contro le donne sono «naturali»
Il fallimento annunciato del soft power cinese
Pechino si propone come paladina di un universo di valori alternativo a quelli liberali. Ma aggressività e cattivi alleati frenano il «sogno» di Xi Jinping
Superpotenze in crisi: L’assenza di dialogo che agevola le guerre
Il conflitto che ha avuto inizio con la sanguinosa azione di Hamas e che prosegue con la distruzione di Gaza, sta producendo conseguenze tragiche non solo in tutto il Medio Oriente, ma in un orizzonte mondiale.
I tre poli del nuovo mondo (e l’Europa non c’è)
Il futuro del pianeta appartiene agli Stati Uniti (dove a novembre si vota per le presidenziali), alla Cina e all’India (dove in primavera si vota per il Parlamento). È la tesi del libro che prepara Paul Kennedy, storico di Yale, noto per il bestseller del 1988 «Ascesa e declino delle grandi potenze». Nell’Ue (qui si vota a giugno per il nuovo Parlamento) lo studioso non vede una consapevolezza adeguata della situazione geopolitica, che esige uno sforzo per la difesa comune, mentre Mosca ha sbagliato in Ucraina. Intanto Erdogan smentisce la tradizionale tolleranza ottomana e l’Ungheria rimane un caso a Bruxelles
Erdogan tradisce l’eredità dei sultani
La Turchia sta mettendo da parte la vocazione multiculturale ed europea degli ottomani, legati alla tradizione bizantina, per inseguire ambizioni nazionaliste