Equilibri geopolitici. Elizabeth Ingleson spiega come si è attuata, a partire dagli anni ‘70, la graduale convergenza della Cina nel mondo capitalista
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La rappresaglia strategica di Bibi In attesa di Trump
Il peso delle presidenziali USA
Israele e la guerra senza fine La prova di forza è un abbaglio
L’attuale conflitto in Medio Oriente è già diventato il più lungo di tutti quelli affrontati dallo stato ebraico. Bisogna provare a negoziare: tentare di eliminare tutti i nemici in una volta non porterà a una pace duratura
Che vinca Trump o Harris l’America sarà imprevedibile
Come notava in un libro di memorie Helmut Schmidt, negli Stati Uniti i leader sanno poco di geopolitica e questo rende instabili le loro scelte a livello mondiale. Un problema evidente nel caso dei candidati attuali
I due Occidenti
Da oltre un secolo, almeno dai tempi del citatissimo saggio di Oswald Spengler, si ipotizza il tramonto di un ’ area che coincide grossomodo con Europa (ma non tutta) e Stati Uniti (ma si allarga a Giappone e Oceania). Ora che negli Usa sembrano scontrarsi due idee di America e di rapporti transatlantici (fra Trump e Harris), ma forse non è proprio così, proviamo a indagare a che punto è il dibattito geopolitico e culturale. Con un occhio agli altri mondi: gli Orienti (quello vicino e quello cinese) e l’Africa
Il futuro dell’Europa al bivio della storia
Vi sono momenti in cui la paura è virtù e suscitare orrore per ciò che accade e ancor peggio potrebbe accadere può aiutare a affrontarlo
Le geopolitiche Così la geografia cambia la politica
La forma e la dimensione della Terra dipendono da come le osserviamo, le percorriamo, le valutiamo: il mondo dei diritti umani è diverso dal mondo del Pil che è diverso dal mondo in cui si può accedere ai servizi sanitari... Cioè: lo spazio è un ’ entità geometrica variabile (persino lo spazio fisico può essere modificato, alterato, contraddetto). La conseguenza: la mappa è una cornice che induce a guardare il pianeta in un certo modo e può costruire uno o più modelli interpretativi
Ma noi siamo sicuri che vogliamo la pace?
Ogni volta che si può cambiare la storia dei rapporti tra l’Iran e l’Occidente avviene qualche cosa che lo impedisce. Come l’omicidio di Haniyeh a Teheran
Parigi e Londra nemici per la pelle
Il voto contemporaneo per il rinnovo dei Parlamenti di Francia (sciolto da Macron dopo il crollo alle Europee) e Regno Unito (in anticipo per la crisi politica che travolge Sunak) consente una riflessione sui destini dei Paesi affacciati sulla Manica. Quasi sempre opposti
Come uscire dalla permacrisi
Il premio Nobel per l’Economia Michael Spence ha scritto un libro con l’ ex premier britannico Gordon Brown e l’ ex finanziere Mohamed El-Erian. A «la Lettura» spiega che siamo difronte a problemi più gravi e frequenti rispetto al passato. Ma non bisogna disperare: servono investimenti—soprattutto in settori come scienze della vita, sostenibilità e Intelligenza artificiale—affinché l’Europa non resti sempre più indietro