Con mediazione omanita, ieri a Roma secondo round d’un negoziato con la pistola sul tavolo: Israele, l’unica potenza atomica della regione, è sempre pronto a colpire di nuovo
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Cinquemila anni per diventare l’India
C’è un lungo percorso di storia, pensiero, arti e conflitti alle radici del Paese che oggi vuole essere riconosciuto definitivamente come una grande potenza. Tanti però anche i fraintendimenti che nei loro libri Wilhelm Halbfass e Matteo Miavaldi cercano ora di confutare
All’armi?
Eserciti, armi e strategie per il futuro d’Europa di fronte allo sconvolgimento del quadro internazionale
Cosa cambia dopo l’invito di Öcalan a deporre le armi
Se il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) rinuncerà alla lotta armata come ha chiesto il suo leader storico, ci saranno conseguenze in tutta la regione
Il sogno dei curdi è sempre più lontano
La caduta della Siria, con la vittoria della Turchia, il rischio di disimpegno di Trump e le divisioni tribali rendono difficile il riconoscimento del popolo che ha aiutato a battere l’Isis
La trappola dei confini
La Brexit ha alzato un muro (ormai sono quasi dieci anni), Putin ha cercato di spostarne un altro verso Occidente annettendo l’Ucraina... Nel frattempo, due luoghi divisi da una cortina di ferro si sono uniti nel nome di arti e lettere (oggi, nel 2025)...
La Lituania nel limbo tra l’infanzia e Mosca
Saule Bliuvaite presenta «Toxic» (Pardo d’oro a Locarno). Dice: «È una storia sul corpo che cambia, verso l’adolescenza. Anche i Baltici sono a metà: dobbiamo lottare per l’Europa»
Niente di buono sul fronte occidentale
Di fronte a proposte incendiarie del nuovo corso in America, ciò che più sorprende e preoccupa è la reazione che oggi prevale nel mondo: non una rivolta morale e nemmeno risposte politiche adeguate, ma solo rassegnazione e stanchezza.
La corsa della storia
Il bilancio di questo quarto di secolo
Il Sudan e la guerra che conviene a troppi
Tutte le grandi potenze, quando sono in gioco i loro interessi, interferiscono negli affari interni di ogni paese, ma impediscono ogni intervento pacificatore che possa mettere a rischio questi interessi, sostenendo che si tratta di una violazione delle regole internazionali