Nel tempo dell’informazione diffusa, della globalizzazione digitale, esiste ancora la verità? O esistono le verità? Abbiamo chiesto alla filosofa Franca D’Agostini di fare il punto. Per esempio: che cosa significa dire che«questa cosa è vera»? E che cosa chiedono la mamma di Giulio Regeni e la sorella di Stefano Cucchi quando chiedono verità? Poi abbiamo provato a indagare la verità dei sensi e quella della scienza. E infine la verità nel mondo dell’arte
Sostegno a giovani ricercatori sui temi della povertà e della disuguaglianza. Progetti nelle scuole su Costituzione, diritti, lavoro
Archivio articoli per il tag: Filosofia - pagina 41
20.10201920 Ottobre 2019
Che cosa divide scienza e coscienza
Davvero tecnologia, medicina, genetica e etica viaggiano su binari diversi? Il loro rapporto va ripensato, alla luce degli errori del passato
19.10201919 Ottobre 2019
I nostri difetti salveranno il pianeta
La percezione dei propri limiti può impedire all’uomo di distruggere il mondo. Lo hanno capito i ragazzi del clima, che vanno ascoltati
18.10201918 Ottobre 2019
La distanza che c’è tra male e tolleranza
Paul Ricoeur
28.09201928 Settembre 2019
Politica, conflitti e nonviolenza: la ricerca della soluzione
Mettersi nei panni degli altri
28.09201928 Settembre 2019
Perché abbiamo bisogno di filosofia
Dario Antiseri
28.09201928 Settembre 2019
Alle origini del male
Che cosa induce un essere umano a diventare San Francesco d’Assisi e un altro a diventare Adolf Hitler: lo scienziato Valter Tucci pubblica un libro sulla natura (genetica? epigenetica? ambientale?) della malvagità. In queste pagine ne discute con Telmo Pievani
18.09201918 Settembre 2019
Nell’epoca di twitter serve un nuovo umanesimo
Dialogo tra saperi
15.09201915 Settembre 2019
A 18anni via da casa: ci vuole un servizio civile di 12mesi
Umberto Galimberti Il filosofo psicoanalista analizza il «vuoto di senso»
15.09201915 Settembre 2019
Non cancelliamo il diritto ai diritti
Lo diceva Hannah Arendt: la barbarie arriva quando le persone perdono la dignità per ciò che sono, non per ciò che fanno. L’antidoto? Tornare alla lezione di Kant