Il primo filosofo che si occupato dell’interiorità umana nella storia occidentale
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Quel che Nietzsche ha fatto conta di più di quel che ha detto
Nietzsche va interpretato proprio sul piano storico, come creazione della storia
I volti della violenza
Le forze che compongono l’esistenza
Virus e tecnocontrollo: il lager come modello della “pseudodemocrazia”
Il guaio non sono gli ordini dall’alto. Il guaio è quando tutti ubbidiscono a ordini che nessuno ha dato. Il guaio è la servitù volontaria, non in tempi di emergenza, ma in tempi di normalità.
Un respiro evoca l’abisso
L’incontro Celan-Heidegger. A cent’anni dalla nascita e a cinquanta dal suicidio, una riflessione sull’opera del poeta ebreo scampato alla Shoah, che l’autore di «Essere e tempo» (al contrario di Adorno) apprezzò e studiò. Ad accomunare il filosofo e l’ex internato, del quale escono «Microliti», era l’aspirazione a risalire là dove il linguaggio sprofonda nel silenzio
L’errore di Machiavelli. Norme, autorità e fiducia per costruire l’Italia del “dopo”
Perché è importante muoversi subito per preparare la Fase 2, che non riguarda soltanto la fine della quarantena obbligata, ma il futuro stesso del Paese
Quale etica per l’emergenza
La Dottrina del Duplice Effetto e il Covid-19
La Resurrezione. Pasqua non è la gita fuori porta
Le «quattro R» che potrebbero incoraggiare l’uscita dall’emergenza: Ricostruzione, Rinascita, Resurrezione, Rinascimento. «Il cielo è il mondo dei valori ed è sempre sopra la testa, perché l’esperienza del bene e del male è nel quotidiano. Perché i valori non si vedono, si sentono»
Se ora che siamo soli ci sentiamo più uniti
Il filosofo Pietro Del Soldà, autore del libro “Sulle ali degli amici” (uscito il 12 marzo a librerie chiuse), riflette su come l’emergenza abbia modificato le relazioni umane. «Ci mancano cose di cui credevamo di poter fare a meno, come la socialità fisica e la coscienza di cittadini»
La nostra scommessa è la nuova tenerezza
La psicoanalista e filosofa Julia Kristeva, bulgara di nascita e francese d’adozione, si definisce europea anche se vede l’Europa fallire su tutto, soprattutto nella sanità. La viralità— spiega — da metafora è tornata a incarnarsi nelle nostre vite. E tuttavia ci sono tre lezioni da cogliere: che le tecnologie hanno soltanto amplificato: una radicale solitudine esistenziale; che dobbiamo riappropriarci del senso del limite; che avevamo rimosso la nostra mortalità. Ma si può ricominciare: la fragilità ci renderà tutti più solidi e durevoli