Dilemma di due filosofi
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Schurmann L’ansia di fuggire dalle origini
Pensatore anarchico nel senso che metteva in discussione ogni principio («arché») avvertiva l'esigenza radicale di non eludere la responsabilità storica della Germania per il genocidio nazista. Anche la lingua tedesca gli appariva insozzata senza rimedio. Cercò rifugio in un kibbutz israeliano, da cui fu espulso, poi nel sacerdozio cattolico, infine in America. Ma non trovò pace
Attenti a… quei due
Che sia narcisista o un volgare approfittatore il risultato non cambia nella relazione e nel dialogo.
Giulio Giorello. La sua apertura mentale era sempre spiazzante
Avevamo in comune alcune simpatie e parecchie avversioni. Fu un difensore della razionalità
Alla corte di Carlo V invocando Lucifero
Cornelio Agrippa
La democrazia tra eccezione ed emergenza
La pandemia e il rigurgito negazionista
Edgar Morin: «Le solidarietà sociali non nascono per legge»
Libertà, uguaglianza e fraternità non si integrano autonomamente. La libertà, se non si coniuga con la responsabilità, può distruggere l'uguaglianza: è il caso del liberismo economico. L'uguaglianza, se diventa ideologia, può compromettere la libertà. Il problema, osserva Edgar Morin, è saperle combinare. Resta aperto il tema della fraternità che non si può né imporre per decreto, né sanzionare per legge ma deve nascere dal basso. Soprattutto ora, per dar forza a un nuovo mutualismo
Giulio Giorello. Come una molla carica di energie intellettuali
La voracità lo portava a confrontarsi con temi del genere più vario, superando ogni vincolo
Giulio Giorello. Estraneo a ogni Chiesa ma vicino a noi credenti
Ripeteva che l'uomo è fallibile e nessuno possiede la Verità. Tuttavia rispettava la fede
Caos chiama caos: liberarsi dal millenarismo, per uscire dalla rete del virus
Nei dibattiti sullo stato d'emergenza c'è un convitato di pietra: la Rete. Nascosta dietro parole come «inclusione», «necessità», «novità», la Rete, racconta Marco Bracconi, «è al contrario il possibile soggetto di uno stato d'emergenza continuativo e a bassa intensità». Nessuna apocalisse è alle porte: società debole, corpi intermedi sfilacciati, nuovo classismo saranno la conseguenza delle nostre scelte di delegare o meno alla Rete la priorità sui corpi